ANTONIO LECCI
Cronaca

"Volete fare un impianto dove si è rotto un argine"

Il Comitato Aria Buona contesta l’ipotetica ubicazione del biometano "Perché decidere prima dell’aggiornamento delle mappe del rischio?".

Uno scorcio della platea che assistito all’ultima assemblea pubblica sull’argomento

Uno scorcio della platea che assistito all’ultima assemblea pubblica sull’argomento

Non si ferma la battaglia del comitato Aria Buona di Gualtieri contro il progetto di realizzazione di un impianto di biometano nelle campagne di Santa Vittoria. La recente affollata assemblea pubblica ha fatto emergere come sembrano esistere i presupposti affinché gli enti della Conferenza dei servizi possano dare il via libera al progetto, contestato però da cittadini e istituzioni pubbliche per alcuni potenziali effetti negativi sul territorio. E il comitato Aria Buona continua a segnalare quelli che potrebbero essere i risvolti negativi dell’impianto.

"Il sito in questione – dicono dal Comitato – dovrebbe sorgere in un’area del Reticolo Secondario di Pianura giudicata a pericolosità P2-M, ossia ’Aree interessate da alluvione poco frequente’, in una scala mediana di 2 livelli su 3 contemplati. E il Piano gestione rischio alluvioni (Pgra), strumento di mappatura di tali rischi, è in corso di aggiornamento per il periodo 2027-2033, con le nuove mappe adottate entro dicembre 2025. Peccato che lo scorso ottobre, a un chilometro dal sito, si è verificata una rottura arginale. Come può essere aggiornata la valutazione dei rischi per l’autorizzazione dopo un nuovo evento alluvionale e con le nuove mappe di rischio che entrano in vigore proprio il prossimo dicembre? E se la rottura dell’argine fosse stata a nord, proprio in direzione dell’impianto? E’ vero che ci potrebbe essere un rischio concreto di un dilavamento con trascinamento dei materiali residui organici stoccati presso l’impianto? E’ realistico pensare che l’acqua, oltre a trasportare questo materiale, giungerebbe fino all’allevamento Cila dove sono presenti lagoni di liquame a cielo aperto per poi arrivare fino in centro a Santa Vittoria? E’ ipotizzabile che, oltre al rischio idraulico, ci possa essere in questo caso anche un rischio di contaminazione microbiologica per i patogeni naturalmente contenuti? Invece di cercare l’assoluzione nascondendosi dietro ai formalismi, sarebbe meglio che gli enti preposti fornissero risposte a queste domande, che crediamo semplici e legittime".

Antonio Lecci