"Voleva solo trascorrere del tempo coi nipoti"

Si è spento a 79 anni lo storico calzolaio Tiziano Davoli. La figlia Laura: "Due mesi fa aveva chiuso il negozio. Non è riuscito a goderseli"

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di Giulia Beneventi

Si è spento ieri mattina, all’età di 79 anni, Tiziano Davoli, storico titolare del negozio di calzature in centro città che porta il suo nome. Lo stesso di cui, non più tardi di due mesi fa, era stata annunciata la chiusura dopo 52 anni d’attività. Le difficoltà del post-emergenza avevano messo Tiziano e sua moglie, Anna Lisa Zanella, di fronte a una scelta. La sorte ha voluto, però, che nella serata di mercoledì scorso Davoli fosse colto da un malore e, passato subito in rianimazione al Santa Maria Nuova, il suo destino apparisse già segnato.

La storia di Tiziano è quella di un uomo che, come si suol dire, si è fatto da solo. Una vita vissuta con passione, generosità e voglia di fare. Ascoltandola, si ha l’impressione che una singola persona riesca a portare con sé una parte di storia di questa città. "Lui era nato in periodo di guerra, nel 1941 - racconta la figlia Laura Volpi -. Tanti sono i suoi racconti di quando era bambino, dell’arrivo degli americani con i carri armati, che distribuivano il formaggio e le sigarette, ma soprattutto della povertà, perché era rimasto orfano di papà e con tanti fratelli". Aveva nove anni quando ha iniziato a lavorare come garzone, dieci quando andava a lavare le scale ‘dei signori’. "Ha fatto tanti lavori. ’Erano altri tempi’, diceva lui".

Poi a 27 anni, ha deciso di rilevare il negozio in fallimento ‘Moto Zanichelli’, con un doppio ingresso in via Emilia e sotto il vecchio Mercato Coperto. "Voleva partire con la sua attività, con il suo nome in grande, perché ne era fiero. In rosso, il suo colore preferito".

Il negozio, che adesso è in via Emilia San Pietro 19, è un gioiello del centro storico. Tra quegli scaffali c’è la dedizione al lavoro di una vita intera, che però ha seguito con lo stesso impegno un’altra passione: la bicicletta. "Correva nella polisportiva della Croce Verde, di cui è anche stato volontario fino agli anni ‘90 - prosegue la figlia -. Quando la disciplina della Bmx stava arrivando in Italia, avvicinando i giovani al suo sport preferito, non ha esitato a divertarne sponsor, così come per la Pedalata di Primavera".

Nei ritagli di giornali conservati con cura, Tiziano è tra i protagonisti di tante iniziative sportive, sociali e di volontariato che giorno dopo giorno hanno raccontato Reggio. "Quando sul Carlino è uscito l’articolo sulla chiusura del negozio, moltissima gente è passata a salutare i miei genitori e ci teniamo a ringraziarli per il loro grande affetto. Il nostro ringraziamento va anche ai medici della rianimazione. Persone stupende che in questo momento di crudeltà, in cui non riesci a dare un ultimo saluto al tuo caro, ti danno la possibilità di stargli comunque vicino, anche se in modo diverso".

La data definitiva del funerale dipenderà dalle procedure per la donazione degli organi. "Com’è stato sempre generoso in vita, lo è anche adesso" commenta la figlia. Date le circostanze la chiusura definitiva del negozio è stata anticipata a fine settembre, questo sabato invece ci sarà lo ‘sbaracco’. "La sfortuna è che è venuto a mancare a un mese dalla chiusura, quando avrebbe finalmente potuto passare più tempo coi suoi nipoti, era la cosa che voleva di più - dice Laura -. Mia madre onorerà la scelta di Tiziano fino alla fine. Loro sono sempre stati innamoratissimi, oggi è raro vedere una coppia così. Sono stati fortunati a essersi incontrati e questo amore immenso lo hanno trasmesso a me. Tiziano non era il mio padre naturale e io dico sempre che ci siamo scelti. Lui mi ha scelta, ed è stato magico".