"Volevo venire allo stadio Ma non c’erano biglietti..."

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E’ stato fino al suo avvicendamento padre spirituale della Reggiana, ma prima ancora lo era stato nel Milan dell’era Berlusconi-Galliani. Monsignor Massimo Camisasca, vescovo emerito della nostra diocesi, è un tifoso milanista da sempre, e da sempre è super appassionato e pure competente di calcio. E non si scompone nemmeno quando apprende che ad intervistarlo è uno sfegatato fan interista e gli confessa che guferà per la sconfitta dei rossoneri.

Eminenza, il suo pronostico per stasera?

"Per non gufare non dirò chi vincerà lo scudetto. Sottolineo solo che l’Inter ha individualità eccezionali ma ha perso tanti punti per strada evitabili. Secondo me perché era troppo concentrata sulla Champions. Il Milan, viceversa, è più squadra e ha una migliore organizzazione del gioco corale. Un gruppo dove ogni giocatore lotta insieme ai compagni e a favore di tutti i compagni. E di questo va dato grandissimo merito a mister Pioli".

Visto il suo ruolo, proporrà in Vaticano la beatificazione di Radu (portiere di riserva dell’Inter che con una clamorosa papera nel match col Bologna ha spianato la strada verso il titolo al Milan, ndr)?

"Ha indubbiamente commesso un errore che ci ha avvantaggiato. Ma credo meriti più una benedizione, affinchè non ripeta certe distrazioni".

E tante distrazioni hanno fatto eliminare la Reggiana nella corsa alla B. Se lo aspettava?

"No, e ci sono rimasto male. Ho avuto l’impressione che alcuni giocatori fossero scarichi mentalmente e siano stati poco coraggiosi. Conoscevo tanti elementi di questo gruppo e quasi tutti potevano giocare tranquillamente in B. Ero convinto che, dopo l’ottimo campionato, non avrebbero avuto difficoltà a passare il primo turno. E invece…".

Pensa che saranno quindi i colori rossoneri a regalarle una soddisfazione?

"Il Milan ha il vantaggio psicologico di essere in testa, di averci sempre creduto ed è reduce da buone partite. Occorre solo un ultimo sacrificio di novanta minuti".

Dove vedrà la partita?

"A casa con amici. Perché certe emozioni vanno vissute in compagnia per moltiplicarle".

Aveva pensato di venire allo stadio?

"Mi era venuta una mezza idea, ma non sono riuscito a trovare neanche un biglietto".

Gabriele Gallo