Volontari per pulire gli argini Il dem Fausto Castagnetti lancia l’idea in Consiglio "Niente Aipo? Pensiamoci noi"

In un’intervista al Carlino, il direttore dell’Agenzia aveva evidenziato le scarse risorse a disposizione. I fondi se ne vanno per gli interventi più significativi, e così sulle sponde cresce la vegetazione. L’esponente pd: "Coinvolgiamo i cittadini nell’ambito di azioni autorizzate dall’Ente" .

Volontari per pulire gli argini  Il dem Fausto Castagnetti  lancia l’idea in Consiglio  "Niente Aipo? Pensiamoci noi"

Volontari per pulire gli argini Il dem Fausto Castagnetti lancia l’idea in Consiglio "Niente Aipo? Pensiamoci noi"

Se gli enti preposti non possono intervenire, facciamolo noi. Insomma, il nostro volontariato – una delle ricchezza della città – potrebbe dedicarsi alla pulizia degli alvei dei torrenti.

L’idea è del consigliere comunale dem Fausto Castagnetti, primo firmatario di una mozione che in breve ha raccolto le adesioni di una dozzina di esponenti della maggioranza (di Pd, +Europa, Europa Verde, Reggio È) e dunque si avvia ad approvazione certa.

"Io credo che i cittadini sarebbero contenti di fare qualcosa di socialmente utile", spiega Castagnetti. "Certo, non è la pulizia dei torrenti che ci garantisce da eventuali inondazioni, specie coi fenomeni climatici che abbiamo visto nelle ultime settimane. Però proviamo a fare quello che si può fare", osserva pragmatico.

Il documento, una volta approvato, non ha certo valore di legge. E’ un impegno che l’amministrazione cittadina si assume per coordinare i volontari, "anche attivandosi con i gruppi di Protezione civile i in stretto raccordo con gli enti e con le istituzioni che devono autorizzare gli interventi che si andranno a programmare".

La filosofia è chiara: no al fai da te, sì agli interventi di gruppo autorizzati dagli enti preposti.

Era stato il direttore di Aipo, Gianluca Zanichelli, a ricordare in un’intervista al Carlino che le risorse dell’Ente vengono utilizzate soprattutto per mettere in sicurezza gli argini ma non sono più sufficienti per far fronte alle manutenzioni, i cui costi peraltro sono esplosi nel post-Covid. E Marcello Stecco, assessore comunale a Gualtieri, aveva ricordato il disastro causato nel ’51 dalla rottura dell’argine del Crostolo, a Santa Vittoria. Insomma, servono le manutenzioni per evitare – nel prossimo autunno – di passare giornate di preoccupazione.

Gli argini sono sotto gli occhi di tutti: ricchi di una folta vegetazione spontanea che non facilita la scorrere delle piene (e favorisce il proliferare delle zanzare); mentre dighe e cascate, lungo l’asta del Crostolo a monte della città, spesso sono intralciate da cataste di legname che, trasportato dalle piene, si accumula pericolosamente.

L’ultima volta che in città si vide un Crostolo in perfetto ordine fu nel 1997, quando gli alpini – in occasione dell’adunata nazionale – fecero un lavoro di pulizia memorabile.

L’Aipo sarà disponibile a farsi aiutare? Castagnetti è fiducioso: "Io credo di sì. Direi contenta".