"Youness adesso è diventato il figlio di tutti"

Centinaia di persone per lo straziante addio al piccolo di 12 anni investito a Cella: il saluto dei compagni con palloncini e fiori bianchi

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di Francesca Chilloni

"Ringraziamo per l’aiuto ricevuto in questo momento di strazio, anche per l’organizzazione del funerale. Youness adesso non è solo figlio dei suoi genitori: è figlio di tutti a Cavriago e in Italia".

Così l’imam Cheikh Tarih, predicatore da trent’anni a Reggio, ha espresso il pensiero della famiglia del ragazzino e della comunità islamica reggiana in uno dei momenti corali del lungo rito funebre con cui la salma del dodicenne è stata accompagnata alla sua ultima dimora, nella parte del cimitero cavriaghese dedicata alle persone di fede islamica. Non meno di trecento i presenti, tra amici di famiglia e conoscenti, studenti delle scuole medie e insegnanti, compagni di squadra e allenatori della Celtic Pratina. Con la sindaca Francesca Bedogni, nella folla anche il parroco don Claudio Gonzaga, la preside Lorena Mussini e la sua vice Luciana Caponigro.

Youness, nato a Montecchio e figlio di una famiglia di origine marocchina perfettamente integrata in Val d’Enza, era stato investito e ucciso da un camion a Villa Cella il 4 dicembre scorso. Ieri il funerale è iniziato verso le 14 a Reggio con una preghiera nella moschea di via Gioia, alla presenza di una cinquantina di fedeli. Quindi il corteo si è diretto verso l’abitazione del ragazzino, in via Spato a Cavriago.

Il paese – dove era stato proclamato il lutto cittadino, con le bandiere del Municipio a mezz’asta – si è dato appuntamento nel vasto piazzale davanti ai campi della Pratina, dove ha fatto proprio il dolore dalla mamma Wafa’a, del papà Mostafa e del fratello Raian.

In un largo cerchio attorno al feretro erano disposti i ragazzini delle medie con palloncini e fiori bianchi, gli under-13 della squadra con le divise, tantissimi genitori con i propri figli. I dirigenti della Pratina hanno deposto la maglia Youness sulla bara bianca ricoperta di rose candide. Quindi si è osservato un interminabile minuto di silenzio. In arabo, l’imam Tarih ha tenuto un lungo sermone mentre l’imam Khamza ha diretto una preghiera corale ("Che Dio abbia pietà e misericordia di lui"). Quindi un loro collaboratore ne ha riassunto i contenuti: "I nostri cuori sono straziati, allo stesso tempo in questa prova difficile Youness è diventato figlio di tutti".

Gli studenti a turno hanno portato i fiori sulla bara, alcuni l’hanno baciata ed abbracciata, con papà Mostafa che li consolava e li esortava ad essere forti.

Infine sono stati lanciati verso il cielo grigio i palloncini e un lungo applauso ha rotto il silenzio. Infine, il corteo si è diretto al cimitero cavriaghese: la cassa bianca è stata calata in una semplice fossa nella nuda terra, con i parenti stretti e gli uomini vicini alla famiglia che con una pala hanno iniziato a coprirla di terra sotto lo sguardo assorto dei due leader religiosi. "Abbiamo certamente intenzione di ricordare Youness, ma non faremo nulla che non sia gradito alla famiglia e che non rispetti la sua sensibilità", ha spiegato a margine della cerimonia la sindaca Bedogni, mentre il presidente dell’associazione sportiva Andrea Scarabelli ha annunciato che con la bella stagione sarà organizzato un torneo di calcio in ricordo del giovane.