CESARE CORBELLI e YLENIA ROCCO
Cultura e spettacoli

Il cuore dei Pinguini Tattici Nucleari, una dedica speciale per Alice: “Stasera era qui in mezzo a noi”

Tra i 60mila nel pubblico del campovolo anche il fratello e gli amici della 14enne di Rivalta. “Che emozione, la band ha esaudito la nostra richiesta: la canzone ’Ridere’ tutta per lei”

Il cuore dei Pinguini Tattici Nucleari, una dedica speciale per Alice: “Stasera era qui in mezzo a noi”

È con queste parole che gli scout Agesci Rivalta1 hanno accolto con gioia ed emozione la richiesta, poi esaudita ieri sera, per ricordare la loro amica Alice Vasirani. Tutto nacque durante la veglia di preghiera e il giorno del funerale della quattordicenne rivaltese prematuramente scomparsa lo scorso febbraio dopo una lotta di circa un anno contro una malattia incurabile; alla fine della celebrazione funebre, gli amici scout intonarono la canzone Ridere, "una melodia presente nel percorso scout della ragazza di Rivalta nei momenti comuni attorno al fuoco nei campi Agesci e colonna sonora di profonde amicizie”, spiegano gli amici.

Concerto dei Pinguini Tattici Nucleari
Concerto dei Pinguini Tattici Nucleari

In vista del mega-concerto di ieri all’Rcf Arena, gli stessi scout hanno postato, nei giorni scorsi, il video del funerale nel momento in cui la bara stava uscendo dalla chiesa sulle note della canzone Ridere, per lanciare un vero e proprio tam tam mediatico, affinché i Pinguini dedicassero ieri sera la canzone ad Alice.

La condivisione social e una richiesta recapitata tramite lettera a mano al campovolo hanno fatto il resto, facendo breccia nella band bergamasca che ha dedicato la canzone ad Alice ("la ascoltava sempre, ci sono arrivate richieste da ogni dove in questi giorni... e ora guardiamo tutti in su, verso l’infinito”), esaudendo il sogno dei ragazzi e facendo sentire ancora di più la presenza viva di Alice nei cuori degli amici di sempre.

I maxischermi esplodono alle 21: parte il countdown alla rovescia, 60 secondi di attesa. E quando la tensione diventa insostenibile, le casse suonano: l’attacco è affidato a Hello World, che non è solo un singolo ma il manifesto di questo tour negli stadi. Sul palco compaiono Riccardo, Elio, Nicola, Matteo, Simone e Lorenzo. Sono pronti a ricominciare dalla Rcf Arena, per la prima tappa di questo lungo viaggio. È in questo instante che il sole tramonta davvero. Come se aspettasse loro.

Il cielo riflette il colore rosa, la temperatura scende. Si respira. E lo storico campovolo, con le sue 60mila persone in piedi, occhi puntati verso quel palco (e anche i cellulari), esplode. Le mani vanno in alto da sole. Tutti saltano. Cantano. Gridano. Qualcuno ha già le lacrime agli occhi. ’Giovani Wannabe’ arriva poco dopo, accolta da un’ovazione.

È la colonna sonora di un’intera generazione, o forse di più di una. «La notte è ancora giovane» urla Riccardo. L’arena è un coro gigantesco che vibra sotto le stelle. I visual sul palco sono curati, vivaci, pop, sono un videogioco, come il concerto dei Pinguini. È come stare a un concerto tra amici. Ma davanti a una distesa infinita di persone. «Siete tantissimi e bellissimi – dice Riccardo –, noi amiamo i romantici e sapete chi sono gli ultimi romantici, quelli che si sono fatti tanti chilometri per essere qui». «Malinconia e settembre sono due sinonimi...», è ’Romantico ma muori’ la canzone successiva.

Poi il gioco entra nel vivo. Sul palco sale il tatuatore e Riccardo invita una ragazza a tatuarsi sulla pelle il ricordo di una serata indelebile, sotto le note di Hold On, perché «il tatuaggio che hai fatto a Mykonos con le amiche tua nonna non potrebbe perdonarlo».

I Pinguini non si fermano: «Stasera saremo un Jukebox». E lo sono per davvero. ’Ricordi’, ’La storia infinita’, ’Amaro’. Le canzoni si susseguono una dopo l’atra. C’è l’emozione della dedica ad Alice. Poi un momento toccante, con la testimonianza della sorella di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno nel 2023: «Questa canzone non è un ricordo, è un passaggio, è forse un varco verso un mondo che forse non abbiamo avuto ma che possiamo ancora immaginare. Un mondo migliore», dice. E poi partono le note del pezzo, Migliore. Il concerto è stato lungo, quanto la giornata intera. E per molti, faticosa.

I primi fan si sono accampati davanti ai cancelli venerdì sera, in una notte epica: il leader Riccardo Zanotti e la band si sono presentati per ringraziarli, regalando sacchi a pelo con il marchio della band. Nonostante la stanchezza dalle prove, hanno suonato insieme ’Pastello bianco’, regalando un momento di grande emozione. Altri invece sono arrivati alle cinque del mattino. Qualcuno è partito da Palermo, altri sono arrivati dal Piemonte o dalla Lombardia. C’è chi ha fatto nottata in pullman, chi ha dormito in tenda.

Sul prato antistante l’arena, fin dalle prime ore, si sono aperti ombrelli colorati per ripararsi dal sole feroce. Ragazze, ragazzi, gruppi di amici, coppie, mariti e mogli seduti uno accanto all’altra. I primi a entrare sono quelli che avevano puntato la sveglia all’alba. Ma la fila si è mossa a rilento, sotto un sole che ha messo alla prova tutti. Gli svenimenti non sono mancati, ma i soccorsi sono stati rapidi e puntuali, distribuendo acqua e assistenza. Ore e ore d’attesa per circa due ore di musica. Ma nessuno si è lamentato. Perché quando i Pinguini hanno acceso la notte, tutto il resto è sparito. Il caldo, la stanchezza, il viaggio. È rimasto solo quel brivido, quella festa, quell’abbraccio collettivo che solo loro, ironici, teneri, inaspettati hanno regalato a Reggio.