Anche Reggio aveva il suo ‘ Colosseo’. Le tracce dell’anfiteatro sotto i Giardini

Forte: «Restituita la giusta importanza a Regium Lepidi»

In alto a sinistra, dove ora si trovano i Giardini Pubblici, era localizzato l’anfiteatro

In alto a sinistra, dove ora si trovano i Giardini Pubblici, era localizzato l’anfiteatro

Reggio Emilia, 19 luglio 2016 - È STATO localizzato all’interno del parco del Popolo il «Valli» dei romani. Proprio a pochi metri dal cuore culturale della Reggio moderna, il grande teatro che affaccia su piazza Martiri del 7 luglio, la squadra di archeologi, capitanata dal professor Maurizio Forte, reggiano, docente della Duke University di Duhram in North Carolina, ha verificato la presenza dei resti di un grande edificio pubblico di epoca romana, probabilmente il famoso anfiteatro della Regium Lepidi. L’indagine, realizzata con il contributo del Lions Club di Reggio Emilia, rientra nell’ambito del progetto culturale Regium@Lepidi – Project2200 per valorizzare il patrimonio storico-archeologico della città, sponsorizzata da Credem.

Il team, in collaborazione con Gianfranco Morelli della Geostudi Astier, ha cominciato il suo studio della stratigrafia urbana di Reggio a partire dall’ipotesi del giovane studioso reggiano Paolo Storchi che supponeva l’esistenza delle vestigia dell’anfiteatro, sulle quali sono state costruite le fortificazioni della cittadella, all’interno del parco del Popolo. Dallo studio di alcune stampe del ‘500 e del ‘700 si nota un’anomalia nella costruzione delle mura di difesa, che nell’angolo nord-ovest assumono una curvatura illogica secondo le pratiche di costruzione dell’epoca. Su questo si è basata l’indagine che ha portato all’analisi geofisica della parte nord del parco e di una sezione di via Allegri: un’area di circa 22mila metri quadrati. Le operazioni, del tutto non invasive, hanno utilizzato tecniche multiple, come la mappatura geoelettrica 3d, l’elettromagnetismo e il georadar, e hanno permesso una profonda penetrazione nel suolo, senza smuovere una zolla di terra ed evitando disagi per la circolazione o fruitori del parco. A una profondità di circa cinque metri è stata individuata molto chiaramente la fondazione della cittadella e forse parte del bastione settentrionale, mentre tra i 10 e i 12 metri si individuano massicce strutture in laterizio presumibilmente appartenenti alla fondazione di un grande edificio di forma ellittica: l’anfiteatro della Regium Lepidi romana.

I RESTI della cittadella sono stati identificati ad una profondità di poco più di sette metri. Questo prova che la struttura ritrovata a -12 metri non possono che risalire all’età romana. Gli studiosi sostengono quindi che, come ipotizzava Storchi, la costruzione del bastione nord della cittadella sia stata impostata sui resti dell’anfiteatro di età romana. Soddisfatto il professor Forte: «Nonostante il poco tempo siamo riusciti a provare l’esistenza di questa struttura pubblica, che restituisce alla Regium Lepidi la sua importanza in età romana. I dati geofisici sono ormai fondamentali per ricostruire la storia urbana della città». Presente anche l’assessore con delega al turismo Natalia Maramotti: «L’iniziativa si inserisce nella promozione turistica della città grazie al volontariato del Lion’s, rappresentando un valore aggiunto per la città».