Libri, ricordi di infanzia in 'Una persona normale mediamente cattiva'

Ecco di cosa parla l'opera dell'insegnante della scuola media di Castelnovo Sotto

Iris Leka

Iris Leka

Reggio Emilia, 29 ottobre 2020 - Manca un mese perché il libro autobiografico di Iris Leka, ‘Una persona normale mediamente cattiva’, riesca a raggiungere la pubblicazione. Albanese d’origine ma reggiana a tutti gli effetti, Iris ha da poco iniziato a insegnare lettere alla scuola media di Castelnovo Sotto. La passione per la scrittura l’ha accompagnata durante tutto il suo percorso formativo e oggi, con la casa editrice Bookabook, potrebbe vedere la sua prima creazione letteraria prendere vita. Di cosa parla il suo libro? «Di uno sradicamento, da uno Stato all’altro. Di come io, personalmente, ho vissuto questo cambiamento nella mia vita. E’ scritto dal punto di vista di una bambina ma la mia speranza è che anche un adulto possa cogliere la delicatezza di questo passaggio, dal momento che si lega anche allo stacco tra l’età infantile e quella adulta». Lei quando è arrivata in Italia? «Nell’ottobre del 1999, avevo sette anni e una gran voglia di vedere com’era l’Italia. Per me era il ‘paese dei balocchi’, dove non piove mai ed è tutto colorato. Mi sono poi resa conto che si trattava, semplicemente, di un altro posto. Diverso, non migliore né peggiore: com’è appunto l’età adulta». Ci dice qualcosa sulla scelta del titolo? «Il titolo vuole essere ironico e provocatorio. Universale, in un qualche modo. Tutti siamo persone normali, ma anche un po’ cattive: superare gli stereotipi, tutti e non solo quelli culturali, è una parte fondamentale per non prendere questo titolo troppo ‘di petto’». Quando è nata l’idea del libro? «E’ nata nel momento in cui ho rivisitato i miei ricordi d’infanzia. Avevo più o meno 23 anni, facevo l’università e mi sono appassionata alla letteratura contemporanea. Da lì ho ragionato su quale libro, a me personalmente, sarebbe piaciuto leggere. Capitoli brevi adatti a una pausa durante la giornata, formato piccolo da tasca del cappotto e scrittura orale, da compagnia». Sono tutti ricordi d’infanzia? «No, ci sono vari capitoli anche improntati sul presente. Alcuni sono lunghi una frase, non di più, in pieno stile ‘Tristram Shandy’ di Sterne. Altri sono poesie, altri ancora sono finzioni letterarie. Ho cercato di riprodurre lo specchio della realtà eclettica che viviamo, in cui la riflessione introspettiva coesiste con l’interesse per l’ultimo modello di scarpe di Balenciaga». Bookabook si muove tramite crowdfunding. Come funziona? «Si arriva alla pubblicazione solo raggiungendo, in un certo lasso di tempo, un totale di copie preordinate dal sito (https://bookabook.it/libri/una-persona-normale-mediamente-cattiva/). Tante case editrici chiedono all’autore di finanziare di tasca propria le prime copie, per cui ho apprezzato questa idea del crowdfunding perché lascia ai lettori la libertà di scegliere per cosa pagare e, quindi, quali libri valgano la pubblicazione».