Sanremo 2023, l’ex dei Nomadi: "Il Festival doveva invitarli"

Sacco: "Mancanza di rispetto per i loro sessant’anni di carriera". Beppe Carletti prende le distanze ma ammette: "Ci avrebbe fatto piacere"

I Nomadi

I Nomadi

Reggio Emilia, 26 gennaio 2023 – Si avvicina Sanremo, il Festival della canzone italiana. E chi, meglio dei Nomadi, la band di Novellara, potrebbe caratterizzare la musica di casa nostra, con i suoi sessant’anni di carriera? In molti, tra i fans dei Nomadi, si sono chiesti come mai il gruppo di Beppe Carletti non sia stato chiamato sul palco del teatro Ariston in questa speciale occasione. Se lo è chiesto anche Danilo Sacco, per 18 anni voce dei Nomadi e dal 2011 impegnato in altri progetti artistici.

E ha diffuso un messaggio: "Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di sessanta anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza. Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi. Non invitare i Nomadi, Beppe (in primis) Daniele, Cico, Massimo, Yuri e Sergio per i loro sessant’anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni.... Beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l’autotune. Avete perso una grande occasione. Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso ed in definitiva, dopo quarant’anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma..... Non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto".

Un messaggio chiaro per l’organizzazione del Festival. "Con i Nomadi ho avuto il piacere di partecipare tre volte al Festival. Con il professor Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari (grande voce, grande umiltà) e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome)", aggiunge Danilo.

Un messaggio che il Carlino ha raccolto e riportato a Beppe Carletti: "Devo dire che la partecipazione alla gara del festival di Sanremo – spiega al Carlino il cofondatore dei Nomadi – non la consideriamo una priorità. Ma non posso nascondere che essere chiamati come ospiti ci avrebbe fatto piacere. Ricordo sempre le parole di Augusto Daolio. Quando si andava a fare qualche concerto, anche in piccole piazza o in piccoli paesi, lui ripeteva: questo palco è il nostro Sanremo…".

Beppe Carletti e la sua band, con i suoi sessant’anni di esperienza, non hanno certo bisogno del festival sanremese per farsi conoscere. E in merito alle dichiarazioni di Danilo Sacco – assolutamente personali, come ribadisce nel suo intervento l’ex cantante dei Nomadi – Carletti prende le distanze in merito al concetto di "mancanza di rispetto" per non aver invitato il gruppo. Ma non è detta l’ultima parola: potrebbe restare aperto uno spiraglio verso il palco del teatro Ariston, visto che la scaletta completa non è ancora stata definita. Carletti, intanto, in questi giorni appare concentrato sul ritorno del "Nomadincontro", un fine settimana di incontri e musica in programma proprio nella "sua" Novellara il 18 e 19 febbraio, nei giorni del compleanno di Augusto. Un evento con due concerti – il sabato sera e la domenica pomeriggio – fra ospiti, premiazioni e tanta solidarietà.