Agricoltura Reggio Emilia, boom di imprese rosa

I dati della Coldiretti

La raccolta delle pesche (foto di repertorio)

La raccolta delle pesche (foto di repertorio)

Reggio Emilia, 22 agosto 2019 - L e imprese condotte da donne in agricoltura rappresentano a Reggio Emilia, a giugno 2019 , il 13,4% delle imprese attive totali. Così Luciana Pedroni, responsabile Coldiretti Donne Impresa Reggio Emilia, commentata i dati divulgati dalla Camera di Commercio relativi alle imprese “in rosa” del territorio: sono 9.985 e di queste 1340 nel settore dell’agricoltura. «Sono numerose e interessanti le possibilità che l’agricoltura ha aperto negli ultimi anni all’imprenditorialità femminile – evidenzia Luciana Pedroni. La presenza di donne all’interno dell’assetto societario dell’azienda agricola apporta spesso un nuovo vigore all’imprenditorialità dell’azienda, introducendo innovazioni nei processi produttivi o aprendosi a nuovi percorsi di mercato ma anche spostando l’attenzione verso un’agricoltura a b asso impatto ambientale o al recupero della biodiveristà». L’aumento dell’8%, rispetto allo scorso anno, si registra tra le imprese femminili under 35 attive in agricoltura in Emilia Romagna, continua Coldiretti Reggio Emilia, contro il +7% della media italiana. A Reggio Emilia le imprese condotte da giovani donne under 35 rappresentano il 10,5% rispetto a quelle condotte dai coetanei che si fermano al 7,5%. «È forse la figura che più è mutata nel corso degli ultimi decenni quella della donna in agricoltura – commenta Maria Cerabona, direttore della Coldiretti reggiana. Oggi sono principalmente le donne imprenditrici a cogliere le opportunità offerte dalla multifunzionalità aprendosi alle attività connesse a quella agricola come all’agriturismo, alla trasformazione e alla vendita diretta con Campagna Amica ed alle attività didattiche e ad un maggior coinvolgimento nella gestione aziendale». L’ingresso progressivo delle donne alla guida delle aziende agricole – continua Coldiretti Reggio Emilia – è stato favorito dalla Legge di Orientamento (n. 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali.