Allarme Cisl, pensioni più leggere per 33mila reggiani

Il sindacato: "Effetto delle scelte del governo"

Il segretario generale Fnp/Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni

Il segretario generale Fnp/Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni

Reggio Emilia, 2 aprile 2019 - Inizio d’aprile amaro per 33.591 reggiani (5,6 milioni in tutta Italia) che vedono il taglio dell’assegno pensionistico scattare dal primo del mese di aprile a causa dell’entrata in vigore del nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni, legato all’inflazione, e i ntrodotto dal governo con l’ultima legge di Bilancio. Lo segnala il sindacato pensionati Fnp Cisl Emilia Centrale che, insieme alle altre sigle sindacali dei pensionati, protesterà il 9 maggio a Padova, Roma e Napoli, e terrà una grande manifestazione il 1° giugno, di nuovo a Roma. «Pe r finanziare il reddito di cittadinanza, questo governo mette le mani nelle tasche di chi non può difendersi: i pensionati, che dalla manovra del governo escono come la categoria più penalizzata – attacca i l segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale, Adelmo Lasagni –. La rivalutazione è lo strumento con cui gli importi delle prestazioni sociali vengono adeguati all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat. Questo processo è conosciuto anche con il termine perequazione e ha una funzione molto importante: permettere al potere d’acquisto della pensione di rimanere inalterato nel tempo. Dal 1° gennaio 2019 è valido il meccanismo della rivalutazione delle pensioni descritto dall’ultima legge di Bilancio». «Nel dettaglio, – spiega il segretario – la perequazione è piena (quindi all’ 1,1% per il 2019) solamente per gli assegni con importo non superiore a tre volte il trattamento minimo (come riferimento si prende quello del 2018: 507,46 euro). Saranno tagliati importi di rivalutazione alle pensioni lorde superiori 1.522,38 euro lordi (1.200 euro netti), per un importo complessivo nazionale che supera i 3 miliardi sottratti ai pensionati! In maniera proporzionale gli importi maggiormente toccati saranno quelli via via più alti. Il ricalcolo parte dal 1° aprile, ma sarà retroattivo. Questo significa che dal 1° giugno, guardo caso dopo le elezioni europee – sottolinea il segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale – i pensionati subiranno il conguaglio con le relative trattenute sulle rate di pensione. Con l’aumentare dell’importo delle pensioni, la misura della perequazione verrà pian piano ridotta».  Altri punti dolenti: «In tema di rivalutazione – prosegue Lasagni - non c’è stata la ricostruzione del montante virtuale: si tratta di soldi persi per sempre. E dire che ci sono state due sentenze della Corte Costituzionale che ribadiscono il diritto alla rivalutazione: ma questo non è avvenuto. A questo taglio, si unisce la mancata revisione del paniere dei prezzi per il calcolo della inflazione, così ora non più adeguato alle esigenze degli anziani. Ancora il governo non ha finanziato il fondo per la non autosufficienza».