Gima, formula segreta per il made in Italy

Bilancio positivo per l'azienda reggiana

Alfredo Ettore Mignini

Alfredo Ettore Mignini

Rubiera (Reggio Emilia), 2 ottobre 2018 - Una formula segreta per rendere unica la gastronomia del made in Italy. Cosa fa del prosciutto di Parma - San Daniele, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, il re della tavola, distinguendolo dagli altri prosciutti? In pochi lo sanno, ma la qualità di questa eccellenza dell'agroalimentare è determinata, oltre che da una lavorazione particolare, anche da un mangime per l’alimentazione dei suini realizzato secondo una formula segreta. Per il menù di questi animali viene utilizzata una ricetta blindatissima, protetta da qualsiasi azione di spionaggio industriale. Sul tipo, per intenderci, di quello che ha fatto la fortuna della Coca Cola il cui successo si deve appunto a una miscela segreta di ingredienti.

I suini, le cui carni sono destinate ai prosciutti DOP, si cibano quindi di un particolare tipo di mangime secondo un modulo di qualità totale custodito e conosciuto solo dal presidente di GIMA, Alfredo Ettore Mignini, e dalla sua famiglia. a formula è il frutto della tecnologia del marchio più longevo e importante associato a GIMA, la SAGIP (Società Agricola Industriale Padana) e consiste in un mix di fattori combinati tra loro: particolari cotture degli amidi, temperature e tempi di cottura degli stessi, particolari macinazioni differenziate per ogni materia prima, attenzioni uniche nella fase della miscelazione, cubettatura che varia in intensità in funzione del tipo di alimento e della fase di metabolisno dell’animale. 

A questo risultato Gima è arrivata dopo circa 60 anni di esperienza. Già negli anni ’50 l’azienda era leader nella produzione di mangimi cubettati, latte rigenerato per vitelli, integratori vitaminici ed emulsioni oleose per lo svezzamento e ingrasso dei suini nello stabilimento di Correggio con marchio SCIA (Società commerciale industriale Agricola). Il meccanismo della “cubettatura” consente di aumentare l’energia trasmessa dal mangime e facilita la crescita degli animali. Dopo il successo di questi prodotti, l’azienda ha cominciato a espandersi, prima con la costruzione a Rubiera di un imponente mangimificio industriale dotato di tecniche all’avanguardia a marchio SAGIP e aprendo nei pressi dell’Autosole, a Reggio Emilia, una azienda zootecnica sperimentale.

La qualità dei mangimi è uno dei fattori del successo anche del prosciutto Parma- San Daniele. Grande diffusione sta avendo il pre-affettato in vaschetta (è la formula preferita da uno stile di vita veloce amante del ready to eat). Nel 2017 è aumentato del 12% rispetto all’anno precedente, con oltre 22 milioni di vaschette certificate. Questo campione della tavola è molto apprezzato all’estero e viene visto come uno degli alimenti top della dieta mediterranea. Nel 2017 l'export è cresciuto del 6%, con un’incidenza del 18% sulle vendite. Il mercato principale è rappresentato dai Paesi UE a cui è diretto il 59% delle esportazioni. Il Parma San Daniele lo troviamo soprattutto sulle tavole francesi, tedesche, americane e australiane che rappresentano il 70% del mercato estero, e in parte questo successo deve essere attribuito anche a GIMA.

Gli allevamenti forniti da Gima dispongono di animali allevati e macellati in Italia, in dieci regioni del centro - nord (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo). Tutte le fasi di trasformazione e lavorazione del prodotto (dalla coscia fresca al prosciutto crudo stagionato) avvengono all'interno dei confini nazionali. «Gima fa parte di questa splendida avventura della gastronomia italiana. Tutti gli allevamenti che utilizzano i nostri mangimi si posizionano al top di gamma, e il più noto è il prosciutto di Parma-San Daniele. Il nostro Gruppo ha realizzato nel 2017 un fatturato di 120 milioni di euro, di cui il 75% è dovuto alla vendita di mangimi destinati all’alimentazione degli animali da cui derivano i prodotti di largo consumo maggiormente apprezzati dai consumatori del mondo (prosciutti, formaggi e latte)», afferma il presidente Mignini.

L’azienda, che impiega 120 dipendenti, prevede di chiudere il 2018 con una crescita del 6%, superando i 130 milioni di euro.