A Reggio Emilia boom di imprese giovanili

Nei primi tre mesi dell'anno saldopositivo tra cessazioni e iscrizioni. Villa Minozzo al top

Il bilancio della Camera di commercio

Il bilancio della Camera di commercio

Reggio Emilia, 9 maggio 2019 - In decisa controtendenza rispetto al dato complessivo, le imprese giovanili della provincia di Reggio Emilia presentano un saldo largamente positivo tra nuove aperture e cessazioni d’attività nel primo trimestre 2019. A fronte di 148 cessazioni di attività, infatti, le imprese “under 35” di nuova costituzione sono state 323; il saldo si è così attestato a +175 unità, mentre quello complessivo riferito alle imprese reggiane è stato negativo per 279 unità, portando il totale a 54.108. La buona dinamica – evidenziata dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio – si associa ad un altro elemento significativo, e cioè la forte incidenza delle nuove aziende capitanate da giovani sul totale delle imprese reggiane nate tra gennaio e marzo. Se si guarda alle iscrizioni di nuove attività, infatti, tra gennaio e marzo di quest’anno quelle giovanili hanno rappresentato il 26,2% di tutte le aperture registrate nello stesso periodo nella nostra provincia. Il positivo saldo del primo trimestre 2019 è peraltro in linea con quanto avvenuto nello stesso periodo sia nel 2018 (+144 unità) che nel 2017 (+103 unità). Sul piano della ripartizione settoriale, le 4.230 imprese giovanili reggiane si concentrano, in buona parte, nei settori tradizionali, primi fra tutti le costruzioni (settore che, con 1.150 imprese, rappresenta il 27,2% delle aziende “under 35”) e il commercio (20,2%), seguiti dalle attività manifatturiere (9,9%) e da quelle di alloggio e ristorazione (9,7%). In termini di incidenza della componente “under 35” sul totale delle imprese reggiane, tra i principali settori economici con valori superiori alla media (le imprese giovanili sono il 7,8% del totale aziende della provincia di Reggio Emilia) spiccano le attività sanitarie e dei servizi sociali (in particolare assistenza sociale non residenziale) dove i giovani hanno una quota del 17,3%, quelle di supporto alle funzioni d’ufficio (14,6%) e dei servizi di ristorazione (12,8%).

Per diverse altre attività le quote rappresentate da imprese condotte da “under 35” mostrano valori superiori alla media, come i servizi per edifici e paesaggio (pulizie e giardinaggio) e le altre attività di servizi per la persona (tra cui lavanderie, parrucchieri, centri benessere) per citare le principali. Rispetto alla media delle imprese, quelle giovanili scontano, ovviamente, una fragilità maggiore dal punto di vista patrimoniale. Con riferimento alle imprese costituite in forma di società e con un capitale dichiarato, due imprese guidate da giovani su tre hanno un capitale sociale fino a 10mila euro, mentre per le non giovanili la quota percentuale si ferma al 40,2%. Quanto alla rappresentatività della società reggiana, rispetto alla media generale l’imprenditoria giovanile vede una presenza relativamente maggiore di imprese femminili (il 25,2% contro una media provinciale del 18,4%) e della componente straniera (38,1% contro il 15,1%), in particolare di provenienza extraUE (il 35,1% contro il 13,5%). A livello territoriale, Villa Minozzo, con il 9,4% del totale imprese insediate, è il comune con la maggior percentuale di attività a conduzione giovanile, seguito da Reggio Emilia (9,2%); fanalino di coda Luzzara con una quota di aziende under 35 pari al 4,8%.