Jonathan Krane, il capo di Silk Faw: "Confermo tutto, a maggio si parte"

Il progetto delle auto di lusso a Reggio Emilia: ritardi dovuti all’instabilità mondiale. "La prima vettura tra il 2023 e il 2024. Alcuni dipendenti si sono licenziati? Dovete chiedere a loro"

Jonathan Krane

Jonathan Krane

Reggio Emilia, 1 aprile 2022 - Un miliardo di investimenti sul territorio e ricadute occupazionali che oscillano tra i 1.500 e i 3mila nuovi posti di lavoro. Questi i numeri previsti nel mega progetto Silk Faw, la joint venture sino americana per produrre l’hypercar, l’auto di lusso sportiva totalmente elettrica. Silk Faw, un anno fa, ha annunciato l’approdo a Gavassa, nello spicchio reggiano della Motor Valley. Ma il rogito per l’acquisto del terreno (grande come 33 campi da calcio) non c’è ancora e c’è chi dubita che il progetto decolli. "Non diamo un euro finché non vediamo i risultati" ha avvertito il governatore Bonaccini. Nell’intervista al nostro giornale, Johnathan Krane – capo di Silk Faw – assicura che il progetto va avanti.

Jonathan Krane ha confermato il progetto Silk Faw a Reggio Emilia
Jonathan Krane ha confermato il progetto Silk Faw a Reggio Emilia

"Prevediamo di iniziare i lavori di costruzione del sito produttivo a maggio e di sfornare la prima vettura tra il 2023 e il 2024". Jonathan Krane, capitalist fondatore di Silk Faw – la joint venture sino-americana che ha intenzione di insediarsi a Reggio Emilia per sfornare le hypercar, auto sportive di lusso totalmente elettriche – spegne i dubbi che aleggiano da settimane attorno all’operazione.

Mister Krane, dopo un anno dall’annuncio del vostro investimento, non siete ancora andati a rogito per il terreno.

"Stiamo vivendo una fase di profonda instabilità dovuta a varie ragioni, dalla pandemia alla crisi del mercato automotive. Questo non è solo un progetto volto a produrre vetture sportive di elevata qualità, ma a un modello di collaborazione che innovi l’intero settore. Abbiamo dovuto attendere di finalizzare il processo in Paesi diversi anche dal punto di vista giuridico. Ma ora che si è concluso, la nostra struttura è pronta per raggiungere gli obiettivi strategici".

Il progetto però sembra che faccia fatica a decollare.

"Abbiamo dovuto finalizzare la nostra governance a livello globale e rendere operativo il cda. Il progetto andrà avanti con forza e determinazione. Si tratta di un’operazione di lungo periodo che comporta un impegno importante e che produrrà effetti positivi sull’intero ecosistema locale e nazionale, oltre a portare benefici al business delle nostre hypercar. Lavoriamo con un team di professionisti di altissimo livello che provengono da tutto il mondo, tra cui italiani, cinesi, americani".

Quanti dipendenti avete al momento?

"Ne abbiamo assunti 58 per l’esattezza. Siamo molto orgogliosi del nostro team".

Corre voce che alcuni – tra cui il vostro chief commercial officer – si siano licenziati dopo poco intraprendendo strade diverse.

"Questa è una domanda da porre ai diretti interessati, non rispondo al loro posto. Credo comunque che sia nella natura delle cose, può succedere in ogni azienda".

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini ha rilasciato dichiarazioni un po’ preoccupanti ("Speriamo che l’investimento vada in porto, non daremo un cent finché non lo vedremo completato», riferendosi ai 4,5 milioni di finanziamento pubblico assegnati a Silk-Faw), mentre il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi ha detto che «darà l’ok definitivo al progetto solo dopo il rogito".

"I nostri rapporti sono ottimi e le interlocuzioni costanti. Vorrei ringraziare la Regione e il Comune di Reggio Emilia per il sostegno e l’ospitalità che abbiamo ricevuto. Bonaccini, Vecchi e l’assessore regionale Vincenzo Colla ci hanno permesso di operare in un clima di fiducia, ideale per attrarre investimenti nell’area. Il nostro progetto intende creare un impatto positivo sull’intera comunità locale. Stiamo lavorando a stretto contatto con i partner locali per esplorare ulteriori opportunità di supporto dell’economia dell’area".

Siete ancora convinti della bontà del vostro progetto?

"Certo. Non sarà qualche ritardo a fermarci".

Vi infastidisce lo scetticismo attorno a voi, in particolare sul lato ambientale?

"Il nostro focus sono vetture elettrificate e plug-in. È un progetto globale con operazioni in Italia e Cina. L’azienda è molto rispettosa dell’ambiente in tutti i Paesi in cui opera, vogliamo essere un esempio positivo. Abbiamo completato tutti gli studi di impatto e ottenuto le certificazioni che l’impianto di produzione sarà eco-friendly. Sullo scetticismo, dico che i tanti progetti ai quali ho lavorato, nonostante gli ostacoli iniziali, sono andati a buon fine. Sono fiducioso. È un progetto bellissimo, con imperdibili ricadute occupazionali e di creazione di know-how".