ELIA BIAVARDI
Economia

Settemila metalmeccanici reggiani in piazza: “Vogliamo il contratto”

Questa mattina a Reggio Emilia sono scesi in strada operai e sindacati per chiedere un rinnovo del contratto collettivo con salari più alti e maggiori tutele

Il corteo è partito da Porta San Pietro e si è concluso nell’area delle Ex Reggiane, luogo simbolo delle lotte dei metalmeccanici

Il corteo è partito da Porta San Pietro e si è concluso nell’area delle Ex Reggiane, luogo simbolo delle lotte dei metalmeccanici

Reggio Emilia, 28 marzo 2025 – Settemila metalmeccanici reggiani sono scesi in piazza questa mattina, sfilando lungo la via Emilia con striscioni, fischietti e bandiere per protestare contro l’indisponibilità di Confindustria e Confapi a trattare per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. La mobilitazione, organizzata a livello nazionale dalle tre federazioni sindacali di categoria (Cgil, Cisl e Uil), ha visto cortei in tutte le province italiane.

Salari troppo bassi

«Nella provincia di Reggio le famiglie con almeno un dipendente metalmeccanico sono ormai 40 mila – dichiarano congiuntamente le federazioni sindacali dei metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm– garantire l’aumento del potere d’acquisto con incrementi salariali superiori all’inflazione significa migliorare il benessere di tutto il territorio, non solo di quelle famiglie».

Ma il problema non riguarda solo i salari. I sindacati chiedono maggiore sicurezza sul lavoro, equità sociale, la riduzione dell’orario a parità di salario e migliori condizioni contrattuali per combattere la precarietà.

I sindacati chiedono maggior salari, sicurezza sul lavoro, equità sociale, la riduzione dell’orario a parità di salario e migliori condizioni contrattuali
I sindacati chiedono maggior salari, sicurezza sul lavoro, equità sociale, la riduzione dell’orario a parità di salario e migliori condizioni contrattuali

Il corteo dei lavoratori

Il corteo è partito da Porta San Pietro e, a differenza dei tradizionali cortei sindacali, non ha attraversato il centro ma ha imboccato la via Emilia in direzione Modena, proseguendo su viale del Partigiano, passando da via Melato e scendendo in viale dell’Aeronautica, per poi concludersi nell’area delle Ex Reggiane, un luogo simbolico per la storia delle lotte dei lavoratori metalmeccanici.

Il patto condiviso

Proprio qui ha preso la parola Jacopo Scialla, segretario responsabile Uilm Reggio: «Ogni volta che i metalmeccanici riempiono una piazza non è mai banale. Oggi alziamo la voce per mandare un messaggio forte. Abbiamo risposto in massa, insieme a migliaia di colleghi in tutta Italia, per dire che ci siamo stancati: vogliamo il contratto e non ci fermeremo finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Alla faccia di chi dice che il sindacato è finito e che i lavoratori sono pigri. Noi, con i lavoratori, abbiamo fatto un patto e condiviso 11 punti che rappresentano le reali necessità della categoria e da quelli deve partire la contrattazione del nuovo contratto».

Jacopo Scialla, segretario responsabile Uilm Reggio: "Ogni volta che i metalmeccanici riempiono una piazza non è mai banale. Oggi alziamo la voce"
Jacopo Scialla, segretario responsabile Uilm Reggio: "Ogni volta che i metalmeccanici riempiono una piazza non è mai banale. Oggi alziamo la voce"

Le associazioni di categoria

Anche Alessandro Bonfatti (Fim Modena e Reggio) ha ribadito l’urgenza della vertenza: «Oggi l’obiettivo è chiaro: un contratto dignitoso per i metalmeccanici. Siamo in tutte le piazze italiane per chiedere che la trattativa si riapra sulla base dei nostri 11 punti. La distanza con Federmeccanica e Confindustria è enorme, ora tocca a loro darci risposte».

Il segretario Fiom De Palma

A dimostrazione dell’importanza delle imprese reggiane nel settore della metalmeccanica, al fianco dei lavoratori ha sfilato anche Michele de Palma, segretario generale nazionale della Fiom: «Tutti parlano dei bassi salari, ma quando chiediamo di contrattare, Federmeccanica non si siede al tavolo delle trattative. È un atto antidemocratico. Ma noi non ci fermeremo finché la trattativa non riprenderà e finché non porteremo a casa il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici».