Reggio Emilia, sciopero sanità privata. Sindacati davanti a Salus Hospital

Bertola: "12 anni di blocco assoluto degli stipendi, non è più accettabile"

Sciopero della sanità privata (Foto Dire)

Sciopero della sanità privata (Foto Dire)

Reggio Emilia, 28 gennaio 2019 - "Non alimentate conflitti, è grazie a noi che fate i vostri profitti": così recita uno dei cartelli sollevati stamattina davanti a Salus Hospital in via Levi 7. Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil hanno unito le loro forze, organizzando un presidio durato tutta la mattina, dalle 9.30 alle 12.30. Nel mirino entra la sanità privata, in cui a Reggio lavorano 350 persone tra infermieri, operatori, tecnici e amministrativi. Circa quindi il 5% del settore. "Ci rendiamo conto che lo sciopero sia un momento doloroso", ha detto Fabio Bertola, Fp Cisl.

"Ma dopo 12 anni di blocco assoluto degli stipendi, questo non è più accettabile. Dopo questo sciopero manderemo una lettera alla Regione, chiedendo di non rinnovare i contratti Aiop e Aris prima di quello nazionale". Il presidio stanziato in via Levi si è anche spostato, per circa cinque minuti, sulla circonvallazione, bloccando il traffico tra fischietti e sventolamenti di bandiere, inneggiando all'esigenza di un nuovo contratto. "Il contratto è emblema della valorizzazione del personale e della professionalità", ha dichiarato Mauro Chiarini (Uilp).

"Le aziende private in questi anni hanno dimostrato di avere la lingua biforcuta: parlano in un modo, è agiscono in un altro". Lo sciopero contro i salari esigui della sanità privata, altrimenti definita "gallina dalle uova d'oro" da Maurizio Frigeri (segretario regionale Fp Cgil), vede la partecipazione anche del segretario nazionale Cisl, Maurizio Petriccioli. "É necessario che la Regione stabilisca una clausola di salvaguardia, per chi lavora sotto contratto nella sanità privata - ha detto Petriccioli, che conclude lasciando in sospeso un quesito -. Viene da chiedersi, davvero non si possono avere gli stessi salari e diritti, per gli stessi lavoratori?".