Silk-Faw Reggio Emilia, i dipendenti pronti a licenziarsi

Dopo un incontro coi sindacati, ultimatum all’azienda: "Entro domani garanzie sugli stipendi", altrimenti partirà il decreto ingiuntivo

Il progetto della joint venture sino americana rischia di non vedere mai la luce

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Reggio Emilia, 8 settembre 2022 - Licenziarsi per giusta causa e un decreto ingiuntivo. Sono i prossimi passi che a breve potrebbero compiere i diciassette lavoratori di Silk-Faw che a fine agosto avevano firmato una lettera – tramite i propri avvocati – per richiedere la messa in mora della società. Come aveva svelato a fine agosto il Carlino , i dipendenti non hanno ricevuto le mensilità di giugno e luglio. Che ora pretendono dalla joint venture sino-americana, la quale aveva annunciato oltre un anno fa di insediarsi con un maxi stabilimento a Gavassa per produrre le hypercar elettriche di lusso sportive.

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Ieri mattina negli uffici della società al Campovolo, si è tenuto un incontro sindacale per concordare la strategia da tenere. Dopo il summit, è stato lanciato un ultimatum all’azienda (l’ennesima di questo affaire-story ) , direttamente all’amministratore delegato Giovanni Lamorte che detiene l’operatività finanziaria di Silk-Faw. Se entro domani non saranno fornite garanzie scritte per il pagamento delle retribuzioni arretrate, i dipendenti andranno avanti. Molto di loro hanno intenzione di licenziarsi per giusta causa, per poi dare il "la" a un decreto ingiuntivo. Un’azione legale che potrebbe segnare la parola fine per la joint venture. Lo stesso Lamorte aveva ammesso in una lettera di risposta ai dipendenti che chiedevano la messa in mora che "il solo fine di perseguire attraverso il ricorso all’attività giudiziaria per il recupero dei crediti è quello di portare al fallimento della società senza alcun beneficio per i suoi assistiti".

Ai 17 dipendenti sul piede di guerra se ne potrebbero aggiungere altri. Sono circa una sessantina gli assunti, ma di questi alcuni se ne sono già andati, mentre altri restano alla finestra e infine solo pochi credono ancora al sogno Silk-Faw che assomiglia ormai più ad un miraggio. Sempre per confessione dell’ad nella missiva "i dirigenti hanno rinunciato al pagamento delle ultime quattro mensilità a favorire di tutti gli impiegati". Motivo per cui tanti manager nel corso degli ultimi mesi se ne sono andati, da Roberto Fedeli ad Amedeo Felisa (passati in Aston Martin) fino all’ex capo della connettività Theo Janssen (accasatosi in Ferrari).

Silk-Faw continua però a ripetere da settimane che "i soldi arriveranno" e che "presto si andrà a rogito" per il terreno di Gavassa. Sul nostro giornale di ieri, Luca Borsari – uno dei soci proprietari dell’area – ha detto che "al momento non sono fissate date per l’accordo", lanciando a sua volta un ultimatum per il perfezionamento della compravendita per fine mese corrente.

Intanto la politica attende gli sviluppi e cerca di tenere bassa la questione; il maxi progetto – sventolato in pompa magna un anno fa da Comune e Regione – potrebbe rivelarsi un boomerang in periodo di campagna elettorale. Anche se l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla pochi giorni fa ha ribadito l’aut aut: "Ci dicano se vogliono proseguire con l’opera". Sullo sfondo infine, c’è anche la mannaia dell’inchiesta aperta dalla Procura di Reggio, con la guardia di finanza che indaga su presunti reati fiscali della società cinese-americana.