Silk Faw a Reggio Emilia, dopo un anno nessun accordo scritto

Un anno dopo l’annuncio trionfale dello sbarco a Gavassa del colosso dell’auto sino-americano, non c’è ancora niente di scritto

Il sindaco Luca Vecchi con la manager della società automobilistica, Katia Bassi

Il sindaco Luca Vecchi con la manager della società automobilistica, Katia Bassi

Reggio Emilia, 14 marzo 2022 - E il rogito? Ancora non è stato firmato. Dopo quasi un anno dall’annuncio in pompa magna dello sbarco di Silk-Faw a Reggio, la joint venture cinese-americana dell’hypercar (auto sportiva di lusso totalmente elettrica) non ha ancora comprato il terreno a Gavassa dove dovrebbe sorgere lo stabilimento produttivo. L’appuntamento davanti al notaio era originariamente previsto per l’estate scorsa. Poi rinviato entro l’anno 2021 e infine ancora a data da destinarsi.

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Al momento – stando a quanto rivelano fonti vicine alla società Gavassa srl, proprietaria dell’area – non sarebbe stato siglato neppure un contratto preliminare. Insomma, non c’è nulla di scritto. Se non un gentlemen agreement, anche perché a sugellare la stretta di mano ci sono sempre state le più alte istituzioni. Comune e Regione in primis a fare da garanti, visti i trionfali proclami da aprile scorso in poi. Dagli oltre tremila posti di lavoro promessi ai quasi 5 milioni di euro di finanziamenti pubblici elargiti fino all’anno 2023 come data di partenza indicata anche in un’intervista rilasciata a dicembre al Carlino da Roberto Fedeli, cto della compagine societaria.

Ecco perché tutte queste continue procrastinazioni da parte degli acquirenti sta cominciando a indispettire un po’ tutti (soprattutto i venditori che intendono rispettare la parola data – tant’è che hanno svolto a carico loro alcune opere, come sorta di ‘favore’ per accelerare il percorso pur di arrivare a ‘dama’ – ma i quali vorrebbero capitalizzare economicamente l’affare prima o poi, anche perché per quel terreno, pari a 33 campi da calcio, c’è la fila di interessati). Insomma, sarebbe come dire: ma dopo tutto questo ‘apparecchiato’ per voi e dopo undici mesi trascorsi, non avete acquistato neppure il terreno?

Chiaro che da qui si alimentano scettici e detrattori, da chi non vede di buon occhio l’insediamento fino a chi non crede alla realizzazione compiuta, ma solo in un grande bluff.

Qualche alibi c’è, ma è insufficiente. Nonostante il Comune abbia svolto un ruolo da facilitatore nelle pratiche, gli intoppi burocratici si incontrano sempre. Così come devono essere registrati i rincari delle materie prime (anche se questo per chi propone hypercar non dovrebbe spaventare…) e la situazione geopolitica mondiale incerta che in qualche modo coinvolge anche la Cina (ma ciò non giustifica un ‘ritardo’ di mesi e mesi).

Un progetto che, nonostante i luccichii nelle parole e nei nomi nelle posizioni di vertice, stenta a decollare. In ballo non c’è solo il futuro del settore automotive, ma anche la faccia del sindaco Luca Vecchi, del governatore Stefano Bonaccini (e se vogliamo anche quella di Romano Prodi, grande fautore dietro le quinte dell’arrivo di Silk Faw) e di Unindustria Reggio che di fatto sulla questione ‘transazione green’ ha virato contro la posizione di Confindustria nazionale (e dei sindacati) che teme la perdita di posti di lavoro, sposando il progetto sino-statunitense. Seppur senza un rogito…