Silk Faw, il Comune di Reggio Emilia cancella l’accordo urbanistico

Dopo la revoca dei fondi della Regione, anche il municipio chiude ogni porta. Critiche dalle opposizioni, Aragona (Fd’I): "Disastro epocale, sindaco incapace"

Il terreno di Gavassa dove doveva sorgere l'insediamento Silk Faw

Il terreno di Gavassa dove doveva sorgere l'insediamento Silk Faw

Reggio Emilia, 12 marzo 2023 – Dal miraggio della posa della prima pietra a quella tombale che si abbatte sul grande incompiuto progetto di Silk-Faw. Il Comune infatti "cancellerà l’ampliamento previsto per l’area industriale di Gavassa-Prato pari a circa 79mila metri quadrati (terreno opzionato – ma mai acquistato – dalla joint venture sino-americana che aveva promesso oltre un anno e mezzo fa di creare qui un mega polo produttivo delle hypercar elettriche di lusso sportive, ndr ) rispetto alle previsioni del Piano urbanistico attuativo vigente, ed ogni altro impegno reciproco dei promotori".

Una mossa che arriva all’indomani della determina dirigenziale della Regione, documento col quale sono stati revocati i fondi pubblici da 4,5 milioni e stracciato l’accordo di insediamento e sviluppo dello stabilimento prendendo atto della volontà di rinunciare da parte della stessa joint venture sino-americana delle hypercar elettriche.

"Considerata l’assenza a tutt’oggi degli atti relativi alla definitiva acquisizione dell’area di insediamento industriale, abbiamo già proceduto a convocare per i primi giorni di aprile la Conferenza dei Servizi conclusiva, che prenderà atto della mancanza delle condizioni originali che avevano portato alla definizione dell’accordo di programma fra enti territoriali e società", recita la nota del Comune.

Viene così a mancare quella che era la conditio sine qua non per Silk-Faw: solo con l’ok della Conferenza dei Servizi avrebbe infatti potuto procedere all’avvio dei lavori per lo stabilimento. Il Comune inoltre aveva fissato il termine ultimo per ottemperare alle promesse in coincidenza con l’attuazione del nuovo Pugprevista tra aprile e maggio.

Ma in questo modo si stronca tutto anzitempo.

Game over per Silk-Faw. "Si sottolinea che non sono stati impegnati nell’operazione alcun genere di risorsa economica pubblica, né di investimento, né di spesa corrente", puntualizza il municipio di piazza Prampolini. Nessuna dichiarazione diretta da parte del sindaco Luca Vecchi e dell’assessore all’urbanistica Alex Pratissoli che avevano speso parole trionfanti dopo l’annuncio di Silk Faw di voler approdare a Reggio. Solo una stoccata in conclusione di nota: "L’Amministrazione comunale ritiene necessario a questo punto che la ditta mantenga, prioritariamente, gli impegni nei confronti di dipendenti e fornitori" e infine addirittura una speranza di non essersi del tutto sbagliati: "Auspichiamo che in futuro possa rilanciare la propria attività garantendo continuità aziendale".

Sul piede di guerra le opposizioni. "A più riprese avevamo espresso enormi dubbi su un progetto molto nebuloso – chiosa Alessandro Aragona, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – Da soli, in Consiglio Comunale, non avevamo votato a favore del cambio di destinazione d’uso dell’area. Un disastro epocale e l’ennesima dimostrazione di totale incapacità dell’amministrazione Vecchi". Mentre Alex Scardina (Psi) tuona: "Speravamo in nuovi posti di lavoro, invece è stato un ’vorrei ma non posso’...".