Reggio Emilia, arriva la tassa di soggiorno

La proposta dell’assessore Maramotti verrà portata in giunta

Il castello di Rossena

Il castello di Rossena

Reggio Emilia, 8 settembre 2017 - Gli albergatori non saranno contenti, ma dovranno cominciare a mettersi il cuore in pace. L’idea di introdurre la tassa di soggiorno - lanciata a fine settimana scorsa sul Carlino - dall’assessore al turismo e presidente della destinazione turistica Emilia Natalia Maramotti diventerà realtà. L’argomento sarà inserito nelle prossime settimane all’ordine del giorno nei punti salienti da trattare in giunta, dovuto anche dal fatto che bisogna cominciare ad elaborare il bilancio di previsione 2018. Dunque, nel capitolo entrate verrà stimato anche l’introito della tassa di soggiorno.

A confermare l’indirizzo dell’Amministrazione è il vice-sindaco Matteo Sassi che peraltro appoggia la collega di giunta. «Sono favorevole all’introduzione della tassa di soggiorno e appoggerò la Maramotti – ha detto –. Ormai ce l’hanno tutti i comuni ed è una risorsa preziosa. Per legge dev’essere poi reinvestita nell’ottica della promozione culturale, perciò saranno fondi utili a tutto il settore».

In realtà, l’Amministrazione è da anni che cerca di introdurre la tassa. Già nel 2010 ne discusse ufficialmente in giunta (la Maramotti all’epoca era sempre in squadra), ma la questione fu bocciata. La cifra di incasso calcolata si attestava sui 120mila euro e da alcuni membri fu ritenuta «poca roba», una somma che non spostasse molti equilibri. Negli anni a seguire sono stati poi fatti altri tentativi, ma l’indicazione del governo Renzi di non inasprire in alcun modo la pressione fiscale scoraggiò ancora la decisione. Solo rimandata però.

Con la nascita del nuovo ente Destinazione Turistica Emilia, Reggio potrà contare anche sul supporto di Parma e Piacenza. L’idea della Maramotti e degli altri componenti dell’assemblea, potrebbe essere quella di mettere insieme le somme incassate dalla tassa di soggiorno delle tre città per poi utilizzarle come tesoretto per una promozione più efficace. Non a caso nell’intervista rilasciata al nostro giornale ha parlato di «ragionamenti in simbiosi per promuovere l’area turistica»: crede infatti che rilanciare il turismo come zona Emilia frutterà di più rispetto a progetti per singole città.

L’assessore però dovrà aspettarsi gli albergatori sul piede di guerra. Tre giorni fa non hanno certo nascosto il malumore e la contrarietà sul progetto.

«Se la introdurranno davvero – aveva chiosato Umberto Sidoli, direttore e contitolare dell’Hotel Posta – andrò a protestare, anche in solitaria, sotto al Municipio». Così come gli addetti ai lavori delle principali strutture ricettive della città hanno aspramente criticato l’idea della Maramotti: «Un’idea folle che ci danneggerebbe molto. Già non abbiamo una vocazione turistica come città, se poi viene abbattuto l’unico punto di forza che possiamo sfruttare per essere competitivi con le limitrofi Modena e Parma, il settore crollerebbe ulteriormente…».