GIUSEPPE MAROTTA
Reggio Emilia

In 35mila per il Giro d'Italia: Carapaz stacca tutti sulla Pietra, poi Castelnovo Monti lo accoglie festante

Alle 17 spaccate l'arrivo dell'ecuadoriano a piazzale Matteotti; colori, gente di tutte le età e tanta musica per un pomeriggio di grande festa per il paese dell’Appennino reggiano

Carapaz taglia il traguardo a acstelnovo Monti, ma Isaac Del Toro festeggia perché ha mantenuto la maglia rosa

Carapaz taglia il traguardo a acstelnovo Monti, ma Isaac Del Toro festeggia perché ha mantenuto la maglia rosa

Reggio Emilia, 21 maggio 2025 – Proprio quando gli uomini (anzi, l’uomo) in fuga sono a pochi metri dal traguardo dell’11esima tappa del Giro d’Italia comincia a piovere: questo non ferma minimamente l’entusiasmo di piazzale Matteotti nel cuore di Castelnovo Monti, che accoglie Richard Carapaz all’arrivo.

L’ecuadoriano si era staccato da tutti proprio nei pressi della Pietra di Bismantova, con la gente in estasi mentre il maxischermo mostrava le splendide panoramiche del territorio che faceva da cornice ai corridori. Sono le 17 in punto: il vincitore di tappa taglia il traguardo e  viene metaforicamente abbracciato dalla folla, ma soprattutto dai tanti sudamericani presenti, come sempre calorosi. In totale sono stati 35mila gli appassionati accorsi per godersi lo spettacolo dal Pianello a Castelnovo centro.

Subito dopo ecco l’arrivo degli inseguitori, su tutti Isaac Del Toro, che ha mantenuto la maglia rosa, come sempre la più desiderata e quindi fotografata. Poi è caccia al miglior posizionamento per foto e video di rito verso il palco delle premiazioni. Non hanno dovuto spingere e sgomitare i fortunati residenti negli edifici che danno sul piazzale: il balcone era migliore di qualsiasi postazione vip.

Prima Carapaz, ma l’urlo di festa della gente si alza quando viene premiato Del Toro con la maglia rosa. Lo scenario è da favola: spumante al cielo insieme a mille coriandoli rosa, e sullo sfondo la Pietra di Bismantova accostata dall’arcobaleno post lieve pioggia. Castelnovo, per un giorno, ha vissuto un clima da Olimpiadi.

Mai come nel caso di un arrivo di tappa del Giro d’Italia il vero piacere è l’attesa stessa del piacere. Sì, perché se l’estasi della folla di piazzale Matteotti a Castelnovo Monti ha il culmine nei pochi secondi in cui Richard Carapaz taglia prima di tutti il traguardo (alle 17 spaccate), vero, ma è negli istanti antecedenti che la gente spingeva con la voce e coi sorrisi i corridori verso il finale. L’orgoglio dei tantissimi appassionati dell’appennino (e non) nel vedere tramite il maxischermo le inquadrature della maestosa Pietra di Bismantova che faceva da cornice all’ultima salita prima di scendere in paese, era evidente.

Mai come nel caso di un arrivo di tappa del Giro d’Italia il vero piacere è l’attesa stessa del piacere. Sì, perché se l’estasi della folla di piazzale Matteotti a Castelnovo Monti ha il culmine nei pochi secondi in cui Richard Carapaz taglia prima di tutti il traguardo (alle 17 spaccate), vero, ma è negli istanti antecedenti che la gente spingeva con la voce e coi sorrisi i corridori verso il finale. L’orgoglio dei tantissimi appassionati dell’appennino (e non) nel vedere tramite il maxischermo le inquadrature della maestosa Pietra di Bismantova che faceva da cornice all’ultima salita prima di scendere in paese, era evidente.