
I soccorsi a Lido di Classe nel 2023 e nel tondo la piccola Isabel Zanichelli
Reggio Emilia, 15 marzo 2025 – Al termine degli accertamenti, la Procura della Repubblica di Ravenna ha chiesto il rinvio a giudizio per i genitori della piccola Isabel Zanichelli, la bambina annegata a soli sette anni di età, il 23 giugno 2023, mentre si trovava al mare per una giornata di vacanza con la famiglia, a Lido di Classe, sull’Adriatico. Una richiesta che era facilmente prevedibile già dai momenti immediatamente successivi la tragedia.
La magistratura, infatti, da subito ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, iscrivendo il nome dei genitori nel registro degli indagati, soprattutto dopo che l’autopsia ha confermato il decesso per annegamento, in particolare da “sindrome da sommersione”, escludendo scenari legati a improvvisi malori fatali di origine cardiaca o cerebrale. Gli indagati sono i genitori della bambina: il padre Enzo, ingegnere alla ditta Cobo di Cadelbosco Sopra, e la madre Ulyana, estetista, originaria dell’Ucraina ma in Italia orma da molto tempo.
Quella mattina di inizio estate, Isabel era entrata in acqua per un bagno in mare insieme al padre e a un cuginetto. Il tempo ventoso rendeva il mare agitato, ma non tale da apparire particolarmente insidioso e fonte di pericolo. Quel giorno, però, il servizio di salvataggio, dove presente, aveva issato la bandiera rossa a ridosso della costa: segnale che mette in guardia i bagnanti dall’entrare in acqua, ma che non vieta loro di farlo. Il primo a dare l’allarme, via radio, era stato il bagnino, che con lo sguardo seguiva i movimenti dei tre bagnanti.
Quando ha capito che era in atto un’emergenza, subito dopo che un’onda ha travolto le persone in mare, si è precipitato sul posto con un collega. “È arrivata un’ondata, ha lanciato l’allarme via radio ed è stato raggiunto dal capo zona, che si trovava al bagno Mattley e che è intervenuto con lui – riferì al Carlino il coordinatore del servizio di salvataggio –. Quindi sono stati recuperati il padre e i due bambini: il maschio (un cuginetto di Isabel, ndr) aveva bevuto ma non ha mai perso conoscenza, la femmina invece era cianotica e priva di sensi. Così i bagnini hanno attivato il defibrillatore. Poi in spiaggia era presente un medico, che ha iniziato a effettuare le manovre di rianimazione”.
Isabel, una volta portata a riva, era già priva di sensi. Era stata portata prima all’ospedale di Ravenna, poi al Sant’Orsola di Bologna, dove era avvenuto il decesso. Contattata pochi giorni dopo la tragedia, la famiglia si limitò a far sapere, attraverso le parole della madre Ulyana, che “chi c’era ha visto cosa è successo”. I genitori di Isabel dovranno comparire davanti al giudice il 19 marzo per l’udienza preliminare.