La rivincita di Peppone: chiusa la parentesi civica, il Pd riconquista Brescello

Fiumicino sindaco con il 49% dei voti: "È una svolta, sconfitta la macchina del fango". La sinistra supera lo choc dello scioglimento per mafia che provocò uno storico smacco

Carlo Fiumicino, sindaco di Brescello

Carlo Fiumicino, sindaco di Brescello

Brescello (Reggio Emilia), 16 maggio 2023 – Nel cuore dell’Emilia, in quel mondo piccolo che ancora si nutre di cucina sincera, lambrusco e fervido attivismo politico, è avvenuto ciò che nessuno si aspettava: il Pd ha (stra)vinto nei quattro comuni al voto della provincia reggiana. Ma, soprattutto, ha trionfato a Brescello, il più iconico dei municipi del Belpaese: a scavalco fra un passato cinematografico e fanè – all’ombra delle statue bronzee di don Camillo e Peppone – e un presente che vorrebbe scrollarsi di dosso l’etichetta scomoda di primo comune emiliano-romagnolo sciolto per mafia.

Con il 49,42% dei voti Carlo Fiumicino è dunque il nuovo primo cittadino di Brescello: ha spazzato via la sindaca uscente, Elena Benassi. E ha così anche decretato, in qualche modo, quella che molti definiscono "la fine di un’epoca".

Era il 1985 quando tra le liste del Pci fu eletto l’avvocato Ermes Coffrini allo scranno più alto del Comune; governò ininterrottamente per 19 anni (e quattro mandati); poi la legge sull’alternanza lo fermò. Arrivò nel 2004 il sindaco Giuseppe Vezzani (Ds, poi Pd).

E nel 2014 tornò sindaco un altro Coffrini, il figlio Marcello (sempre appoggiato dal Pd). Restò in carica due anni fino allo scioglimento per infiltrazioni mafiose; due anni di commissariamento ed ecco arrivare Elena Benassi, sindaca civica (di centro-sinistra) che porterà con sé due assessori della vecchia giunta Coffrini. E ecco: niente riconferma.

Il nuovo sindaco ha 43 anni, consulente legale, nato a Nola, in Campania, ma cresciuto in Emilia dall’età di 10 anni ("mi sento emiliano, qui ho studiato e mi ha ferito che la campagna elettorale, denigratoria, sia stata basata solo sulle mie origini che, ovviamente, non ho mai rinnegato", commenta amaro con emilianissimo accento).

Fiumicino, è un’eredità pesante quella di cui dovrà farsi carico. È pronto?

"Di certo. Ma questo risultato straordinario, davvero epocale, segna una discontinuità con il passato. Con grande fermezza e coraggio i cittadini hanno raccolto il nostro appello al cambiamento. Questo era un paese fermo e isolato politicamente. I cittadini, nonostante la macchina del fango, hanno scelto la strada del cambiamento".

Brescello è stato il primo comune della regione sciolto per mafia. L’aria è cambiata?

"La comunità ha vissuto davvero con grande malessere il commissariamento, ma nel tempo ha generato gli anticorpi per fronteggiare ogni tipo di infiltrazione malavitosa".

Avete gli anticorpi dunque?

"La comunità ha ben capito i semi che la malavita aveva piantato e oggi ha un occhio più critico per fronteggiare ogni tentativo di infiltrazione: mai abbassando la guardia, comunque".

Perché parla di risultato epocale?

"Dopo oltre 40 anni arriva un sindaco libero da condizionamenti e da incrostazioni del passato. La comunità ci ha dato fiducia, faremo davvero di tutto per restituire la meritata serenità che merita".

In che modo?

"Riporteremo Brescello a quello che era: un punto di riferimento, devo dire anche mondiale, a livello turistico. Per rilanciare anche il commercio, l’economia e tornare a essere una comunità coesa. E riporteremo a Brescello anche una vera cultura della legalità nelle scuole, assieme ai giovanissimi: perché l’unica strada maestra è quella del sacrificio e dell’onestà".