Ligabue, Accorsi e Procacci diffidano Salvini per lo spot elettorale

La Lega ha diffuso un video contro il Pd, divenuto virale sui social, utilizzando uno dei dialogo più famosi del film Radiofreccia

Matteo Salvini e Luciano Ligabue

Matteo Salvini e Luciano Ligabue

Reggio Emilia, 22 settembre 2022 - Quando la musica le suona alla politica. Luciano Ligabue le ha cantate a Matteo Salvini per uno spot elettorale della Lega, diventato virale, che fa il verso alla campagna comparativa del Pd di Enrico Letta, rilancia l’audio violento dell’ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri, Albino Ruberti e usa il celebre brano del ‘credo laico’ di Stefano Accorsi nel film Radiofreccia. Domenico Procacci per Fandango, il Rocker di Correggio e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore della pellicola del 1998 hanno formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la "Lega per Salvini Premier" dall’utilizzo del brano audio con la voce di Accorsi, tratto da Radiofreccia "illegittimamente" – affermano in una nota – e inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa".

Il video della Lega che ha causato la diffida
Il video della Lega che ha causato la diffida

Il cortometraggio "che imbarazza il Pd, tratto da una storia vera..." – come è titolato lo spot – comincia con una giovane donna che guarda il computer e ascolta il brano di Accorsi. È il 1° giugno 2022 a Frosinone. Poco dopo si sentono le urla e la telecamera inquadra un video con lo scoop del Foglio: è Ruberti che grida "si deve inginocchiare...vi ammazzo, ve lo giuro vi ammazzo...vi sparo". La voce fuori campo del doppiatore professionista dice "non hanno pietà". La scena successiva è un fake del manifesto elettorale del Pd con il primo piano di Enrico Letta su campo rosso "In ginocchio o ti sparo" e su campo azzurro "Italia in piedi" con il simbolo della Lega. "Accendiamo la luce dopo le tenebre del Pd": Viale Mazzini, Mirafiori a Torino, Monte dei Paschi di Siena, Hotel House Porto Recanati e il porto di Lampedusa".

La Lega "ha usato il ’Credo laico’ di Radiofreccia (quello che inizia così: "Credo nelle rovesciate di Bonimba...", ndr) per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa, ndr), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore", si legge nella nota di Fandango.

Luciano Ligabue e Stefano Accorsi
Luciano Ligabue e Stefano Accorsi

Nella diffida Procacci, Ligabue e Accorsi hanno contestato la "gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano". La diffida "contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale".

Una polemica a ritmo di musica dopo quella che la settimana scorsa aveva infiammato il centrosinistra, con protagonista Laura Pausini finita nella bufera per essersi rifiutata – in un programma televisivo spagnolo – alla richiesta di cantare ’Bella Ciao’, giustificandosi così: "Non ritengo opportuno farlo in un momento così delicato come quello elettorale nel mio Paese". Diverse le reazioni di sdegno nei suoi confronti, al grido di "Bella Ciao è la canzone della liberazione. Non è di parte, ma di tutti". Ma c’è anche chi – centrodestra e colleghi come Eros Ramazzotti – che l’hanno difesa.

L’uso improprio di brani, canzoni popolari o film è stato sempre al centro anche delle campagne elettorali degli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump è stato più volte minacciato di querela da parte di mostri sacri della musica americana – da Neil Young a John Fogerty fino a Phil Collins, Panic! At The Disco e agli eredi di Leonard Cohen, Tom Petty e Prince – per aver cominciato i suoi comizi coi loro pezzi. E andando più a ritroso, anche The Boss, al secolo Bruce Springsteen negò a Donald Reagan l’utilizzo della mitica "Born in the Usa".