Salvini a Reggio Emilia con la Borgonzoni. "La sanità migliore? In Veneto"

Verso le elezioni regionali. Circa 1.500 persone Sotto Broletto per il leader della Lega e la candidata presidente della Regione Emilia Romagna

Reggio Emilia, Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini (Foto Artioli)

Reggio Emilia, Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 9 novembre 2019 - «Spero che il 26 gennaio sarà la data della liberazione per Reggio Emilia e per l'intera Emilia-Romagna». Il leader della Lega, Matteo Salvini (video) si presenta così nella città del Tricolore dove stasera ha fatto tappa per il tour elettorale in vista delle Regionali, a sostegno della candidata a presidente del Carroccio, Lucia Borgonzoni, assieme a lui sul palco allestito Sotto Broletto, vicolo storico nel cuore del centro.

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Dopo una visita lampo all'antica salumeria Pancaldi, simbolo della tradizione, Salvini e la Borgonzoni hanno iniziato il comizio davanti a circa 1.500 persone. I temi più battuti dall'ex ministro sono quelli della sanità, del welfare e dell'immigrazione: «Basta con le lunghe liste d'attesa per le visite negli ospedali e basta dare le case popolari prima agli immigrati che agli italiani. Caro Bonaccini (presidente uscente dell'Emilia-Romagna, che si ricandiderà col Pd, ndr) la musica sta cambiando... E cari clandestini, la pacchia tra poco finirà perché ci riprenderemo anche il governo nazionale. E se il tortellino bolognese non vi piace, ce ne faremo una ragione...». A fargli eco la Borgonzoni che rincara la dose: «Volevo dire a Bonaccini che la migliore regione dal punto di vista della sanità è il Veneto. Basta raccontare bugie. Mentre lui continua a inaugurare opere non terminate, io sono in mezzo alla gente».

E infine, prima dell'ormai consueto bagno di folla e di consegnarsi ai selfie della gente, Salvini con tanto di sciarpa della Reggiana al collo conclude: «Se abbiamo vinto in Umbria dove da cinquant'anni votavano a sinistra, possiamo farcela anche qui. Non abbiamo paura delle terre 'rosse'. Da Perugia a Terni ho incontrato tantissime persone che mi hanno detto che fino a poco fa votavano a sinistra. Ma la vecchia sinistra oggi schiferebbe Bonaccini e Renzi. L'Emilia-Romagna è di tutti, riprendiamocela».

"Se dovessimo vincere non cacceremo nessuno, non siamo barbari"

Se dovessimo vincere  “metteremo a posto le cose che non funzionano, confrontandoci con tutti senza chiusura e preclusione. Non arriveremo come barbari, come racconta una certa sinistra, cacciando chi c’era prima per mettere non si capisce bene chi. Il dialogo e la porta sono aperti verso tutti e non c’è nessuno che verrà cacciato in quanto fino al giorno prima magari parlava con la sinistra. La sinistra governava per cui è ovvio che il mondo imprenditoriale parla con chi governa, mi sembra una cosa normale”. Sono le parole pronunciate da Lucia Borgonzoni a 'L’Intervista' di Maria Latella su Sky TG24. “Alle regionali – ha poi aggiunto l'esponente della Lega – avrò delle liste di appoggio che vanno a prendere un tessuto che è molto più largo della destra che storicamente noi immaginiamo quando ne parliamo”.

“Da ragazza ho lavorato al centro sociale Link e ho sempre avuto amici di ogni estrazione sociale e di ogni provenienza - ha raccontato -, mio nonno era partigiano e il mio fidanzato è di sinistra, ma se votasse in Emilia-Romagna penso che mi voterebbe. Io sono della Lega da sempre, mia mamma ha sempre votato Lega sin da quando era Lega Lombarda. Già nel 1989 alle Europee, quando io ero piccolissima, mia mamma ha votato Lega. Io sono cresciuta con posacenere e spille con Alberto da Giussano in tutta casa. Sono da sempre leghista”.