Saman, i periti iniziano il recupero del corpo. Il padre: è viva

Nel casolare lavorano l'anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, la presidente della Corte d'Assise Cristina Beretti, l'archeologo forense Dominic Salsarola

Novellara, 24 novembre 2022 - Sono iniziate, nel casonalre degli orrori in via Reatino a Novellara, le operazioni per il recupero di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da Novellara il primo maggio 2021. Intanto, interrogato in Pakistan, il padre - a processo per l'omicidio della ragazza - insiste: "Mia figlia è viva".

Chi sono i periti e come lavorano

Al lavoro c'è l'anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, che ha lavorato anche sul caso di Yara Gambirasio: al suo fianco Cristina Beretti, presidente della Corte d'Assise davanti al quale si terrà, dal 10 febbraio, il processo per omicidio di Saman. Oltre a Cattaneo, lavorerà l'archeologo forense Dominic Salsarola, come lei dell'Università di Milano è arrivato sul posto in contemporanea. Gli specialisti dovranno svolgere un lavoro molto delicato, considerando che i reperti umani sono interrati a circa tre metri, sotto strati di detriti e terra.

Dopo un sopralluogo nel primo pomeriggio di ieri, stamattina sono iniziati i lavori per recuperare i resti che si presume siano della giovane, dopo che lo zio Danish Hasnain ha portato venerdì scorso i carabinieri indicando il luogo dove lei è stata seppellita, all'interno di un rudere in strada Reatino, che si trova in linea d'aria solo a qualche centinaio di metri da dove Saman abitava con la famiglia.

Si è proceduto ad alcuni lavori di pulizia esterna agli edifici, utilizzando ruspe. Oggi è anche fissata davanti al giudice in Pakistan l'udienza in cui Shabbar Abbas, padre di Saman, dovrà rispondere di omicidio e soppressione di cadavere. La madre Nazia Shaheen resta ancora latitante. Lo zio Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq sono in custodia cautelare in carcere.  

Il padre ai giudici: "E' viva"

Intanto il padre della ragazza, Shabbar Abbas avrebbe detto al giudice pachistano che la figlia Saman è viva. Lo stesso uomo che in una telefonata intercettata a giugno 2021 diceva di aver ucciso la figlia, "per l'onore e la dignità", oggi di fronte al giudice ha assicurato che invece Saman è ancora viva. Shabbar Abbas, nell'udienza a Islamabad a una settimana dal suo arresto, non ha dunque ammesso alcuna responsabilità nella sparizione della ragazza e si prepara a difendersi. Nei suoi confronti c'è un mandato di cattura internazionale e la ministra della Giustizia Marta Cartabia ne ha chiesto da tempo l'estradizione, per lui e per la moglie. 

Shabbar è accusato dalla Procura di Reggio Emilia di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con altri quattro familiari

La madre ancora latitante

 La polizia federale pachistana ha informato l'ufficiale di collegamento che stanno continuando le ricerche della mamma di Saman, Nazia Shaheen, latitante dal primo maggio 2021. Dei cinque imputati per l'omicidio della ragazza, la madre è l'unica ancora non reperibile.

Scavo a Novellare: i periti di parte

Presenti anche il procuratore capo Calogero Gaetano Paci e il pm titolare dell'inchiesta, Laura Galli. Con loro anche gli altri consulenti di parte nominati dalle difese, tra cui Marzio Massimiliano Capra - noto per essere stato il genetista della difesa di Massimo Bossetti nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio (al quale hanno lavorato anche gli stessi esperti Cattaneo e Salsarola) - ingaggiato dall'avvocato Mariagrazia Petrelli che difende Ikram Ijaz, uno dei cugini di Saman. 

Che fine farà il corpo: la tempistica

Ci vorranno ancora alcuni giorni prima di estrarre il cadavere . Le operazioni, tra cui il prelievo di terreno che dovrà essere analizzato e interventi propedeutici alla esumazione del corpo anche con setacci e appositi strumenti per non rovinare e inquinare la salma, sono proseguite nel pomeriggio e riprenderanno domattina. Ci vorranno però alcuni giorni, vista la delicatezza del lavoro, per portare definitivamente in superficie il cadavere, interrato a circa tre metri di profondità sotto uno strato di detriti e macerie del rudere abbandonato.  Il corpo sarà infine portato all'Università di Milano dove verranno svolti gli accertamenti medico-legali sulla morte.  

La richiesta di funerali di Stato

Il giornalista pakistano Ahmad Ejaz, in un post su Facebook, chiede: "Ci aspettiamo che anche le istituzioni pubbliche diano un segnale forte, dichiarando funerali di Stato per Saman, uccisa a 18 anni soltanto perché voleva difendere i diritti delle seconde generazioni in Italia". E continua:  "Il suo coraggio non deve essere dimenticato, la sua morte non deve essere vana. Saman non ha nessuno in Italia per i suoi funerali, perciò dobbiamo essere noi i suoi parenti, i suoi amici e i suoi cari". 

Cittadinanza postuma

L'EDITORIALE / Saman, italiana come noi - di Agnese Pini

Nei giorni scorsi Ejaz, insieme alla comunità pakistana e alla società civile italiana, aveva invitato a firmare una petizione lanciata sulla piattaforma su Change.org, per chiedere che sia conferita a Saman la cittadinanza italiana postuma. "Più di 1300 persone hanno già firmato - fa sapere - vi chiediamo di continuare a firmare la petizione". "Saman deve avere la cittadinanza italiana postuma - è l'appello - È stata una ragazza genuina e coraggiosa che si è battuta non solo per i suoi diritti ma anche per quelli dei figli nati da famiglie straniere che, come la sua, faticano a mettere da parte le tradizioni, e più in generale per i quasi due milioni di giovani che lo Stato non riconosce cittadini italiani".