Bilancio, sconto Tari e nessun ritocco Irpef

Reggio Emilia, presentato ieri dal sindaco Vecchi e l’assessore Marchi: "Opere pubbliche e più servizi alla persona, senza toccare la tassazione"

Il sindaco Luca Vecchi con Daniele Marchi

Il sindaco Luca Vecchi con Daniele Marchi

Reggio Emilia, 8 marzo 2022 - Come evolverà la città, da qui al 2024? L’Amministrazione ieri ha risposto, almeno in linea progettuale, a questa domanda, presentando il bilancio triennale che illustra come saranno gestite le risorse a disposizione, e quante sono. L’approvazione è prevista alla fine di questo mese e, comunque, il termine ultimo è fissato a fine maggio.

Gli investimenti

Il primo punto a emergere prepotentemente, è la mole di milioni che la manovra 2022 sposta a favore degli investimenti e delle opere pubbliche. Parliamo di 420,8 milioni: di questi, tra l’altro, 262 riguardano solo il 2022, ne restano poi 90,8 previsti per il 2023 e 51,1 per il 2024; la spesa messa in conto per gli investimenti ammonta dunque a 403,9 milioni di euro. Guardando all’intero triennio, i contributi raggiungono il 304% di aumento rispetto al 2021-23; nello specifico di quest’anno invece, il 64% dei contributi è rappresentato dalle risorse in arrivo con il Pnrr. "Se penso al primo bilancio del 2014 – ha considerato il sindaco Luca Vecchi – allora parlavamo di cifre di investimento ben più contenute". "Per la prima volta – è stato il commento dell’assessore al welfare, Daniele Marchi – la parte degli investimenti supera quella delle spese correnti". Un aspetto, quest’ultimo, che potrebbe tuttavia andare incontro a "una certa tensione – aggiunge –. Si tratta, comunque, di un salto storico senza dubbio".

Le spese

Una considerazione, figlia di questo periodo, va fatta sulle spese correnti che per diverse ragioni, in primis l’aumento dei costi dell’energia, hanno acquisito una certa rigidità. La spesa corrente ammonta oggi a 158,8 milioni di euro, di cui il 58% rappresentato da spese obbligatorie. Le spese rigide sono in aumento di circa il 5% rispetto al 2021. Sempre tenendo conto degli ultimi due anni, un’attenzione particolare viene riservata al piano investimenti in campo sociale ed educativo. Un ambito dove, di nuovo, le spese hanno visto un aumento del 6%, passando dai 55 milioni dell’anno scorso ai 58 di quest’anno. I costi legati alla pandemia sono, per usare i termini scelti dal sindaco Vecchi, "un fattore dirompente". Non sono poi solo le casse comunali a subire il colpo, tra le altre cose, del Covid. Perciò un’altra scelta dell’Amministrazione è stata quella di non andare a toccare la tassazione.

Irpef e Tari

Non è stato previsto nessun aumento dell’addizionale comunale all’Irpef: con questa decisione, l’Amministrazione vuole andare incontro alle famiglie e alle difficoltà economiche che, su più livelli, stanno affrontando. Posto che l’esenzione sarà mantenuta fino ai 15mila euro, viene eliminato lo scaglione fiscale che rientra tra i 55mila e i 75mila euro: l’applicazione dello 0,08% avverrà di default, dai 50mila euro in su. Per quanto riguarda la Tari, nell’arco del triennio si passerà dal regime attuale di tassa sui rifiuti a quello di natura corrispettiva (siglato Tcp). Cosa che, in concreto, per le imprese significherebbe poter risparmiare ogni anno dai 600mila agli 1,6 milioni di euro - questo ovviamente a seconda della tipologia dell’azienda.

Società partecipate e altre risorse

L’aumento segnato sulle spese correnti interessa, di riflesso, anche i trasferimenti alle società partecipate. La cifra totale, rispetto al 2021, passa da 28,6 milioni a 31,4. Allo stesso tempo l’indebitamento pro capite sale da 437 a 622, questo sempre mantendo il confronto con l’anno scorso. Escluse le risorse in arrivo col Pnrr - di cui parliamo qui a fianco - le casse comunali mettono a previsione anche diverse altre entrate. A partire dalla già discussa imposta di soggiorno, in vigore dal primo febbraio scorso, che a regime dovrebbe creare un introito di 450mila euro, che saranno destinate ad azioni per l’attrattività e il turismo di Reggio. Seguono poi i dividendi di Iren e Agac, in particolare i primi che portano con sé 8,3 milioni e i secondi 530mila euro; senza contare i 5 milioni che arrivano dalla lotta all’evasione. "Il bilancio presentato oggi – ha concluso Vecchi – è la dimostrazione del fatto che la nostra città è sempre rimasta in movimento".