Spese contestate, a giudizio 19 leghisti

Inchiesta nata dall’esposto dell’ex del Carroccio, Marco Lusetti. Nel mirino pranzi, benzina e multe

Bandiere della Lega Nord, sono 19 i rinvii a giudizio (foto Ansa)

Bandiere della Lega Nord, sono 19 i rinvii a giudizio (foto Ansa)

Reggio Emilia, 16 maggio 2016 - A tre settimane dal voto amministrativo, diciannove amministratori della Lega Nord, in carica o ex, impiegati e militanti, sono stati rinviati a giudizio per appropriazione indebita aggravata per i rimborsi avuti dal partito. Sette di loro sono reggiani. Tra le spese contestate dalla procura reggiana – l’inchiesta fa capo alla nostra città perché in via dell’Aeronautica c’è la sede ‘nazionale’, cioè emiliana, del partito, dove venivano emessi i rimborsi – ci sono aperitivi elettorali, pranzi, benzina ma anche multe. L’inchiesta, nata da un esposto dell’ex leghista Marco Lusetti, pure lui imputato, e condotta dal procuratore capo Giorgio Grandinetti e dal pm Stefania Pigozzi, si riferisce al periodo 2009-2012. La Finanza ha setacciato la sede del partito cercando le pezze giustificative delle spese e dei rimborsi che talvolta c’erano, ma sono considerate incomplete, in altri no.

Tra gli imputati, che hanno ricevuto venerdì l’avviso di citazione diretta a giudizio per il 22 settembre, data in cui prenderà il via il processo, ci sono nomi eccellenti. Tra tutti, Lucia Borgonzoni, candidata sindaco a Bologna. Le si contestano 764 euro. I rimborsi che, secondo gli inquirenti, sono irregolari, ammontano a 150mila euro, tutti autorizzati da Gianfranco Barigazzi di Parma, tesoriere: a quest’ultimo si imputa di aver dato 20.489 euro al figlio Daniel, a sua volta imputato.

I reggiani finiti alla sbarra, oltre a Lusetti, sono Angelo Alessandri, ex deputato ed ex leghista. È accusato per 5.302 euro di multe non pagate e il rimborso di un F3 nel periodo in cui era segretario regionale del partito. Lo difende l’avvocato Matteo Iotti, ex leghista, che oltre all’ex parlamentare assiste altri reggiani: Franco Spadoni, che era l’autista di Alessandri e l’ex consigliere comunale Giacomo Giovannini.

Il legale Gianluca Vinci, che è anche segretario nazionale, cioè emiliano, del Carroccio, segue invece le posizioni dei reggiani Matteo Bulgarelli, tesserato, in passato dirigente degli studenti padani, Nadia Monticelli, che ha lavorato nella sede della Lega e Fabio Ferrari, ex consigliere comunale a Scandiano. Nei guai, oltre a Borgonzoni, Barigazzi padre e figlio, seguiti da Vinci, anche Federica Boccaletti di Modena, Aldo Manfredini di Ferrara, Fabio Rainieri di Parma, consigliere regionale, Giovanni Tombolato di Parma e Medardo Zanetti di Piacenza.

Iotti assiste anche Antonio Vizzaccaro, collaboratore dell’ex parlamentare Alessandri. Nei guai anche Marco Canavesi e Rita Casula, che lavoravano nella sede del Carroccio di Reggio, e Christian Morselli di Modena.