La Fondazione Maramotti premia le aspiranti stiliste

Coinvolte le studentesse dell’Iti e del Chierici, in collaborazione col Soroptimist Luigi Maramotti: «Chi fa moda deve nutrirsi di creatività, frequentare biblioteche, visitare mostre»

I giovani protagonisti e (al centro) Luigi Maramotti, presidente della Fondazione intitolata alla nonna Giulia

I giovani protagonisti e (al centro) Luigi Maramotti, presidente della Fondazione intitolata alla nonna Giulia

Reggio Emilia, 30 aprile 2016 – «Sedimentazione di segni» è l’espressione che racchiude il senso dei lavori prodotti dal Liceo artistico Gaetano Chierici e Iti Nobili per il premio della fondazione “Giulia Maramotti”, organizzato in collaborazione col Soroptimist club di Reggio.

Un concorso che stamattina è giunto all’epilogo nell’aula magna dell’universita, ma che impegnato gli studenti per tutto lo scorso anno scolastico. Hanno partecipato le classi: IVA e IVB dell’Iti Nobili e la classe IVA del liceo Chierici.

Il presidente della fondazione Giulia Maramotti, Luigi Maramotti, ha spiegato come chi fa il mestiere dello stilista si nutra di creatività e debba frequentare biblioteche, visitare mostre, avere un’alta cultura per creare un prodotto, un abito, il cui circolo si chiude quando una persona lo compra e lo indossa personalizzandolo.

Una sedimentazione culturale che vede gli artisti fare ‘bracconaggio’ riscrivendo le forme della cultura con la loro interiorità e il proprio vissuto culturale, come hanno ribadito l’artista Claudia Losi e la giornalista Lorenza Pignatti, che hanno animato la mattinata raccontando le loro esperienze.

In prima linea le docenti che hanno condotto i ragazzi in questo percorso.

Per l’Iti, Nadia Pellati, Paola Capone, Caterina Giunta, Maria Grazia Ferretti, Alessandra Bertoli e Antonella Ciarlini. Per il Chierici, Maria Teresa Caprara e Lorenza Bigi.

Per il Chierici sono state premiate con menzione speciale: Cecilia Masoni, che si è ispirata alla Pop Art, Laura Bartoli a Fontana, Matilda Menozzi a Ben Heine. Il primo premio è andato a Elisabetta Tirelli, che ha unito Depero a Mondrian. Seconda Alice Vinceti che ha rivisitato un grattacielo di New York, terza Gaia Immovilli ad Hannaah Hoch.

Per l’Iti, menzioni a Veronica Fazzolari che occhieggia a Klimt e Hosna Lachhab ispirata da Manet. Prima è arrivata Chiara Rossi ispirata da Georgia O’Keffe, seconda Alice Riccò (Fontana), terza Veronica Belli (Monica Frisone).

Mariagiuseppina Bo