Brescello, applausi e strette di mano. "Marcello, sei uno di noi"

La città solidarizza col sindaco nella bufera per le parole su Grande Aracri FOTO L'abbraccio della città

Brescello (Reggio Emilia), il sindaco Marcello Coffrini (Foto Lecci)

Brescello (Reggio Emilia), il sindaco Marcello Coffrini (Foto Lecci)

Brescello (Reggio Emilia), 30 settembre 2014 - "Contro tutte le mafie. Con Marcello". E’ questa la scritta che campeggiava ieri su un grande pannello al centro di piazza Matteotti, nel cuore di Brescello, dove in centinaia si sono radunati per manifestare fiducia al primo cittadino Marcello Coffrini (foto), al centro di una polemica dopo alcune dichiarazioni alla web tv Cortocircuito sulle presunte infiltrazioni mafiose in paese. In un’ora e mezzo quasi 400 firme raccolte, consegnate poco dopo durante la seduta del consiglio comunale. E all’arrivo del sindaco, uno scrosciante applauso si è levato dai presenti, fra urla di incoraggiamento. "Sei il numero uno", grida una donna. E lui: "Vi ringrazio per l’affetto e la fiducia. Mi sento orgoglioso di essere sindaco di questo paese. E non dico altro. Parlerò più tardi in consiglio…".

Intanto, la gente respinge con forza l’ipotesi che Brescello sia un “paese mafioso”. "Non ho le stesse idee politiche di Coffrini, ma ho firmato – dice Enzo Dazzi – per esprimergli solidarietà. Se ha commesso un errore, lo ha fatto perché è schietto e sincero. E’ uno di noi. Per un errore dobbiamo metterlo in croce? Francesco Grande Aracri? L’ho conosciuto quando ho avuto bisogno di lavori edili a casa mia. La sua impresa ha lavorato bene e non ho avuto problemi. Questo, almeno, ciò che avvenuto nei miei confronti". 

"Mafia a Brescello? Io sono calabrese – aggiunge Giuliano Beifiori – e per me non c’è qui in paese. Ci sono i problemi comuni a tanti altri paesi. Con me Francesco (Grande Aracri, ndr.) è sempre stato corretto e gentile. Contro di lui, personalmente, non posso dire nulla di male".

"Ho firmato pro Coffrini – il pensiero di Angelo Bianchi – perché non trovo giusto il modo con cui è stato trattato lui e l’intero paese". In piazza anche i familiari di Francesco Grande Aracri. "Per noi sono giorni drammatici – confida uno dei figli, Salvatore – e il nostro pensiero va ora soprattutto ai nostri figli, ancora piccoli. Stiamo vivendo una situazione ingiusta. Mio padre sta male per questo…". Parla anche Carmine Rondinelli, marito di Maria Grande Aracri, sorella di Francesco: "Contro di noi hanno detto ingiustamente molte brutte cose. Ma ci consola il fatto di avere avuto tante manifestazioni di solidarietà da parte dei brescellesi e dei calabresi che vivono in paese".