IFOA, lavori nuovi e competenze evolute «Così riqualifichiamo le persone»

Il direttore Ifoa, Umberto Lonardoni: «Sempre al passo coi tempi»

Ifoa, formazione

Ifoa, formazione

OLTRE trent’anni di esperienza nel settore dell’informatica. Si può affermare che se oggi nella provincia di Reggio ci sono figure specializzate in alti contenuti tecnologici, il merito è anche di Ifoa. I temi che riguardano l’Industria 4.0 sono pane quotidiano nelle offerte formative. Come spiega il direttore Umberto Lonardoni (nella foto) «Il tema dell’innovazione nelle imprese è da sempre uno dei focus delle nostre attività di formazione, fin dagli anni ‘80. Allora era una novità assoluta, ma siamo stati tra i primi a fare progettazione assistita sui computer con un centro riconosciuto dal Ministero. Pian piano abbiamo implementato i servizi fino a interagire coi grandi marchi come Google e Microsoft. Fino ai giorni nostri dove il nostro compito è quello di introdurre giovani testimonial reali con competenze specifiche all’interno delle aziende». Ifoa dunque è in grado di prendere per mano le persone e accompagnarle in quella che lo stesso Lonardoni definisce «una trasformazione che non riguarda solo l’aspetto tecnologico, gestionale e organizzativo delle imprese, ma tutti i cittadini. Siamo di fronte alla quarta rivoluzione industriale, dunque un cambiamento di livello epocale.

GLI OBIETTIVI sono chiari. «Forniamo strumenti e competenze tecniche, ma anche aspetti caratteriali – illustra il presidente – Perché ci vuole l’attitudine ad imparare. Ciò che si apprende oggi, potrebbe essere obsoleto tra cinque anni. Inoltre una delle sfide per noi formatori è quella del problem solving, ossìa superare i possibili ostacoli». Un rinnovamento in toto del lavoratore che si deve adattare a un mercato in continua evoluzione. «L’unico antidoto è la riqualificazione delle persone e che si arricchiscano di competenze – chiosa Lonardoni – Le macchine possono sostituire le persone, ma non l’aspetto relazionale e della creatività. I ragazzi giovani sono avvantaggiati perché nativi digitali, ma fanno ancora fatica con le soft skills. E devono mettersi in gioco anche loro perché ci sono tante richieste da parte delle aziende. Ed è un problema non piccolo perché cercano figure che non esistono e che vanno invece «create»». Infine, Lonardoni precisa: «Non ci si può improvvisare. Il trend è sempre più quello di veder nascere professioni nuove e abbiamo bisogno di continua ricerca. Ora che le riforme legislative hanno incentivato l’Industria 4.0 c’è un grosso incremento dei macchinari. Ora però bisogna usarli in maniera corretta. Per questo noi di Ifoa che nasciamo dalla Camera di commercio, sviluppiamo idee per dare la possibilità alle piccole e medie imprese di dotarsi di queste tecnologie».