Salute, per l'artrosi al ginocchio attenti al peso

'Carlino Salute': colloquio col fisiatra di Villa Verde, Paolo Simonazzi

Il fisiatra di Villa Verde, Paolo Simonazzi

Il fisiatra di Villa Verde, Paolo Simonazzi

Reggio Emilia, 15 dicembre 2018 - E' l'artrosi, specificatamente l'artrosi al ginocchio la patologia affrontata questa settimana da 'Carlino Salute', la rubrica realizzata in collaborazione con Villa Verde.

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Una malattia molto frequente che colpisce indifferentemente uomini e donne e provoca in chi ne è colpito dolore e limitazioni funzionali. Oggi parliamo dell’artrosi, in particolare quella del ginocchio, patologia che richiede un approccio clinico multidisciplinare. Lo facciamo con il dottor Paolo Simonazzi, responsabile del servizio di fisiatria di Villa Verde. Dottore, l’artrosi chiama in causa diversi specialisti… “Interessa il chirurgo (e qui a Villa Verde c’è un centro di riferimento per la chirurgia protesica di ginocchio e anca), ma la chirurgia rappresenta uno step intermedio tra tutto quello può essere un trattamento di tipo conservativo è quello che sarà il trattamento riabilitativo post chirurgico. Il ruolo della fisioterapia è importante sia prima che dopo”. Cosa si intende per artrosi del ginocchio? “Di per se stessa è una patologia degenerativa. Ma questo è riduttivo in primo luogo perché non in tutte le persone si manifesta allo stesso modo e perché non è una semplice degenerazione, ma una patologia che coinvolge una serie di strutture anatomiche con il rimodellamento anomalo dei tessuti che costituiscono l’articolazione del ginocchio. Quindi non solo la cartilagine che pure costituisce il primo bersaglio”. La conseguenza pratica? “Non possiamo accontentarci di avere un bersaglio, ma è necessario intervenire a tutti i livelli. Per esempio si possono presentare anche manifestazioni infiammatorie (artriti cioè) che si innestano sull’artrosi. Oppure un edema dell’osso. Quindi è fondamentale inquadrare bene i sintomi dal punto di vista diagnostico”. Come si manifesta? “Dolore e limitazione funzionale. Dolore ad eseguire comuni attività della vita quotidiana: quindi dolore al carico, dolore a camminare e talvolta anche dolore a riposo soprattutto in caso di infiammazioni”. I fattori di rischio? “C’è un fattore familiare, genetico e su questo c’è poco da fare. Poi bisogna stare attenti al sovrappeso e a non sottoporre il ginocchio a sovraccarichi funzionali”. Qual è il primo step per un paziente, il medico di base? “Il medico di base può prescrivere in fase acuta farmaci infiammatori e una radiografia che deve essere fatta in piedi e in carico. Poi indirizza il paziente allo specialista. Che può essere il fisiatra, l’ortopedico o il reumatologo”. Qual è l’ambito di azione di voi fisiatri? “Proponiamo, se possibile, un primo approccio di tipo conservativ: o le tradizionali cure fisioterapiche, soprattutto i campi magnetici, o le infiltrazioni. Ma il trattamento più importante ai fini della funzionalità articolare è l’esercizio attivo di rinforzo muscolare anche in vista di un futuro intervento”. In quest’ultimo caso il vostro ruolo qual è? “Curiamo la riabilitazione post operatoria sia durante la degenza che dopo con un lavoro in palestra, tutto in convenzione col Servizio sanitario nazionale. Il fisioterapista lavora con lo scopo di far recuperare la funzionalità articolare, il tono muscolare e la deambulazione in sicurezza”. I tempi di recupero in caso di intervento? “Complessivamente circa un mese e mezzo”.