Salute, il mal di schiena non è solo ernia

Colloquio con il neuroradiologo di Villa Verde, Giovanni De Berti

Il neuroradiologo di Villa Verde, Giovanni De Berti

Il neuroradiologo di Villa Verde, Giovanni De Berti

Reggio Emilia, 25 novembre 2018 - La rubrica settimanale di Carlino Reggio dedicata ai temi della salute in collaborazione con Villa Verde, affronta oggi il tema del mal di schiena con il neuroradiologo Giovanni De Berti.

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Un italiano su tre almeno una volta nella vita ha sofferto di mal di schiena. Una patologia oltremodo dolorosa che però ancora troppi affrontano partendo da presupposti e credenze sbagliate. Con il dottor Giovanni De Berti, neuroradiologo di Villa Verde proviamo a fare chiarezza affrontando soprattutto il tema delle terapie mini invasive Dottore, qual è il primo caposaldo dal quale partire? “Nell'immaginario della gente il mal di schiena è l'ernia. Niente di più sbagliato, non è così. In realtà è una patologia che ha mille volti. Di conseguenza stilare una diagnosi precisa e accurata è il punto di partenza fondamentale per decidere il corretto percorso da imboccare. Trattare tutti allo stesso modo non avrebbe senso”. Gli strumenti migliori per arrivare a questa diagnosi precisa? “La risonanza magnetica che consente di vedere cose che non emergono da una semplice radiografia. Successivamente sono importanti l'esperienza e la capacità professionale di chi è chiamato a interpretare le immagini diagnostiche”. Non solo ernia, si diceva... “L'ernia è una delle cause del mal di schiena. E' quella statisticamente più frequente ma non è l'unica. E anche limitandoci all'ernia al disco, non si tratta di un'entità unica. Un disco può avere problemi molto diversi e l'ernia è una delle manifestazioni di un disco che ha disfunzioni”. Tolta l'ernia? “Ci sono tantissime altre possibilità che danno sintomi praticamente identici. Partendo tra le più frequenti, l'artrosi (un processo degenerativo cronico delle articolazioni e di quello che ci sta attorno), l'artrite (un'infiammazione delle articolazioni). Altre volte si formano delle cisti che ugualmente vanno a toccare il nervo producendo dolore. Altre volte, seppur meno frequenti, abbiamo infezioni del disco. Altro motivo per cui ci può essere un mal di schiena è il crollo di una vertebra per l'osteoporosi provocato anche da movimenti banali come raccogliere un fazzoletto”. Quindi i trattamenti sono giocoforza diversificati... “Certo ed è per questo motivo che è fondamentale una diagnosi accurata”. Quali sono i principali? “In caso di rottura di una vertebra si andrà verso una vertebroplastica (il cosiddetto 'cemento' della vertebra). E' un intervento mini-invasivo che non richiede un taglio. Forme di artrosi o di artrite si possono trattare con infiltrazioni portando nella sede del contatto un farmaco antinfiammatorio o antidolorifico. Le cisti possono essere raggiunte con un ago rompendole o svuotandole. Un disco infetto può essere curato con una terapia antibiotica”. E le ernie? “Ci sono tantissimi trattamenti possibili. Si può curare l'effetto o anche l'ernia stessa sempre per via mini invasiva”. E i tempi di recupero? “Dipende. La vertebroplastica è l'intervento più invasivo. Viene in fatta in anestesia locale, richiede un giorno di ricovero e dopo una settimana si riprende una vita simile a prima. L'infiltrazione si risolve in una mattina e il giorno dopo si è a posto”. E' possibile prevenire il mal di schiena? “Guardi, molto dipende da fattori costituzionali e quindi non c'è tanto da fare. L'unica cosa che consiglio è uno stile di vita attiva e non sedentario”.