Malattie cardiovascolari, le insidie soprattutto dopo la menopausa

I consigli della dottoressa Galimberti (Villa Verde) alle donne

La dottoressa Daniela Galimberti

La dottoressa Daniela Galimberti

Reggio Emilia, 18 maggio 2019 - Le malattie cardiovascolari - quali patologie coronariche e carotidee, infarto, ictus cerebrale - rappresentano oggi la prima causa di morte nel mondo occidentale davanti ai tumori. Una particolare attenzione sul fronte della prevenzione devono fare le donne che, dopo la menopausa - quando l’effetto protettivo sulle arterie degli ormoni femminili viene a mancare - sono a maggior rischio rispetto agli uomini.

«Studi scientifici – spiega la dottoressa Daniela Galimberti, medico internista e cardiologa di Villa Verde – hanno indicato come il sesso femminile in post-menopausa, anziché essere protettivo, costituisca un fattore di rischio cardiovascolare in più, alla stessa stregua di fattori classici quali ipertensione arteriosa, diabete mellito, età, pregresso evento ischemico».

Ci sono fattori di rischio più frequenti nella donna?

«Sì. Ansia, depressione, dipendenza da fumo, alcol, cibo, farmaci. A tutti i livelli sono le donne che si prendono cura della famiglia, dei figli, dei genitori anziani e spesso a causa di servizi inesistenti o eccessivamente costosi sono costrette a lasciare il lavoro o ad accettare condizioni sfavorevoli. Tutto ciò può indurle a sviluppare ansia, ad assumere psicofarmaci, a fumare, a mangiare troppo e male, a non aver tempo per prendersi cura di sè. Poi…».

Poi…?

«Nella donna i sintomi sono più subdoli e compaiono in media 10 anni dopo (a parità di fattori di rischio) rispetto agli uomini. Inoltre molte patologie autoimmuni o endocrine, con la terapia che ne consegue (ad esempio i cortisonici), aumentano il rischio cardiovascolare e sono più frequenti».

Cosa fare dunque?

«Purtroppo, a differenza di quanto accade per i tumori, non è mai stata effettuata un’adeguata campagna di sensibilizzazione per le malattie cardiovascolari indirizzata alle donne. E’ fondamentale cambiare l’atteggiamento verso la propria salute, cambiare il proprio stile di vita specialmente in menopausa».

In concreto?

«Abolire il fumo. Ridurre il consumo di alcolici (massimo mezzo litro di vino al giorno). Svolgere attività fisica costante: mezz’ora di cammino rapido tre volte la settimana. Dieta sana ricca di frutta, verdura e povera di grassi animali (come burro e strutto)».

A quali controlli è meglio sottoporsi?

«Un periodico controllo dal proprio medico. Controlli della pressione arteriosa, esami di laboratorio come glicemia, colesterolo, assetto metabolico. Dopo i 50 anni sarebbe meglio effettuare un elettrocardiogramma: sarà poi lo specialista ad indicare se sono necessari esami di secondo livello quali un ecodoppler delle carotidi».

Chi ha patologie specifiche?

«In caso di obesità seguire una dieta ipocalorica sotto controllo medico. In caso di diabete mellito è necessario un attento controllo glicemico. Chi è affetto da ipertensione o ipercolesterolemia deve assumere regolarmente i farmaci prescritti».

La terapia ormonale sostitutiva in menopausa (i cosiddetti ‘cerotti’) può avere un effetto protettivo?

«I ‘cerotti’ non devono essere considerati un ‘elisir di giovinezza’ ma devono essere riservati ai casi in cui i sintomi della menopausa siano insostenibili».