Il sogno di ‘Armando Bolivar’. "Primo film a 50 anni"

Ferraboschi nei ‘Moschettieri del Re-La penultima missione’

Il cast

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Reggio Emilia, 21 dicembre 2018 - "Ho fatto il mio primo film a 50 anni". Il musicista neo attore reggiano Fausto Ferraboschi sperimenta un’emozione nuova e fortissima grazie a Giovanni Veronesi, affermato regista che lo ha voluto nel suo nuovo ‘Moschettieri del Re-La penultima missione’, in uscita giovedì 27 dicembre in 700 multisale italiane, girato tutto in costume e con un cast all star, fra cui Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Pier Francesco Favino, Giulia Bevilacqua, Alessandro Haber e Sergio Rubini.

Fausto, che fino a questo momento era più noto con il nome d’arte di Armando Bolivar, racconta così quest’avventura: «L’anno scorso mi sono iscritto a un corso di recitazione a Milano, perché incuriosito da questo mondo, io che vengo dalla musica. Mi si è presentata l’opportunità di una master class con Veronesi e mi sono divertito tantissimo, perché ti fa parlare di te stesso, non dei copioni che reciterai, cercando di coglierti per come sei. ‘I provini migliori si fanno a tavola o al bar’, mi ha detto, ribadendo che a lui interessano gli atteggiamenti naturali di chi ha di fronte».

Fausto, però, aveva un asso nella manica: «Ho capito che lo avevo conquistato parlandogli della mia esperienza in barca in mezzo alla costiera amalfitana. Alla fine mi ha arruolato, affidandomi il ruolo del figlio di un oste, interpretato da Antonino Iuorio. Sono Cheveux, e basta guardare la mia chioma per capirlo. Veronesi è sempre alla ricerca di qualcosa di inedito e lavorando con lui e i colleghi famosi ho scoperto con piacere che non hanno l’atteggiamento di quelli arrivati».

Prodotta da Indiana Film in co-produzione con la regione Basilicata, l’opera ha appena avuto la doppia première romana e milanese, con photocall in cui Fausto svetta sugli altri, forte della sua altezza e capigliatura.

«PER Veronesi sono uno degli attori sotto osservazione adesso e mi ha apprezzato anche perché, da emiliano, amo ‘stare in baracca’. Ferraboschi non sta con le mani in mano: «La vita di un attore è legata al filo del telefono, ma per ora non mi lamento. Farò una scena in ‘Murder Mistery’, per Netflix, con Jennifer Aniston e Adam Sandler, poi sto lavorando al mio docufilm sul set vissuto con Veronesi: una cinquantina di ore di girato che vedono in scena me e gli altri attori».

La ciliegina sulla torta viene adesso: «Un mio sogno è produrre cose mie, da ambasciatore dell’ emilianità nel mondo. A questo proposito sto preparando ‘Ferra e i pirati del Lambrusco nel golfo di Napoli’, una sceneggiatura che sto scrivendo sulla mia vita di cantante e chitarrista».