Reggio Emilia, 8 dicembre 2018 – Oltre mille persone hanno affollato venerdì sera i Chiostri di San Domenico per la prima puntata di Cross Vol.1, la serata-evento promossa, a cura di Off-Set con la direzione artistica del Collettivo 7 dicembre, dall’Istituto superiore di studi Musicali Peri - Merulo e il Comune di Reggio Emilia. Un successo per le performance letterarie, le mostre e installazioni e per la musica che hanno letteralmente occupato tutte le sale dei chiostri. La serata, animata da una trentina di artisti, era articolata in tre discipline artistiche: PAROLE, SUONI, VISIONI. L’apertura della sezione Suoni è stata affidata a Davide Crimaldi, classe 1994, allievo del conservatorio di musica di Valencia e all'Istituto Superiore di studi musicali "Peri-Merulo", che si è esibito magistralmente in un assolo Chitarre Oltre Confine.
Quindi e quasi in parallelo ha preso vita la sezione Parole con lo scrittore Giuseppe Caliceti, impegnato nei Canti emiliani dei morti, elaborazione di un lutto per la morte dei ricordi d'infanzia, del padre, dell'ispirazione, dei poeti della neoavanguardia e di una Reggio Emilia che non esiste più. Il poeta e scrittore Pier Francesco Grasselli invece ha letto cinque poesie dal libro Sempre meglio che lavorare. Donne, solitudini e cocktail, un diario intimo seducente e prismatico. Con Dagli Appennini alle Ande Max Collini, performer ex leader degli Offlaga Disco Pax ha proposto storie ironiche, divertenti, intimissime, universali e tutte ambientate nel confine preciso tra quello che avrebbe potuto essere e quello che non sarebbe stato mai. La parte dedicata alle Visioni, che occupava numerose stanze dei chiostri con un allestimento molto accurato e d’effetto proponeva, le opere di Pietro Anceschi, pittore, incisore e street artist, di Giuseppe Caliceti, del fotografo Toni Contiero, del pittoscultore Lorenzo Criscuoli, e il video del giornalista e poeta Gianfranco Parmiggiani, oltre al progetto fotografico “Doppio sogno” con la proiezione delle opere rigorosamente in bianco e nero di Marcello Grassi e Marco Montanari. Senza dimenticare sul fronte visivo il contributo della fotografa Cinzia Pietribiasi. Quindi full immersion nella Sezione Suoni con BIF della compagnia Pietribiasi Tedeschi ha per protagonista il poeta Corrado Costa, il fotografo, Toni Contiero, e la rivista Frigidaire, Speak Low a firma Renata Tosi, una delle voci più affascinanti e del pianista Andrea “Pappo” Papini, per un ascolto di classe, seducente, della grande tradizione vocale del jazz; Maledetto blues di Fausto Comunale / Alberto “Beto” Carrà Duo (chitarra / voce e chitarra) e Permanent Fatal Error, progetto solista del parigino e reggiano d'adozione Olivier Manchion, membro fondatore degli Ulan Bator, ideatore delle serate Red Noise e del collettivo Arzân!.
Quindi è stato il turno della famosa Emilia Parabolica, un concerto “patriottico” per fare riflettere sul senso del vivere in questa terra, lacerata tra glorie passate e sgomento attuale. I protagonisti: Massimo Zamboni (chitarra e voce), Angela Baraldi (voce), Erik Montanari (chitarra), Cristiano Roversi (tastiere e basso) e Simone Filippi (batteria). Poi rappresentanti del collettivo Kom-Fut Manifesto, composto da dj, fumettisti, pittori, musicisti, industrialisti e neofuturisti, che si trasformò nel tempo in una proposta di club di suoni radicali, il Maffia, ora approdato in Rizosfera. Quattro veterani della musica indipendente: Luca Giovanardi (chitarra elettrica, elettroniche), Andrea Scarfone (basso elettrico, OP1), Tiziano Bianchi (tromba, tastiere) e Lorenzo Lanzi (batteria, percussioni) che hanno prodotto sul territorio reggiano innumerevoli album e progetti culturali, si sono ritrovati per la prima volta su un palco creando un originale combo: Cross Ensemble.
Ali Beidoun (visual artist), Maurizio “Crotti” Fornaciari (voce e sax), Massimiliano Arriosti (contrabbasso) e Daniele “Diditix” Torresan (live electronics, chitarra elettrica, composer) si sono esibiti invece nella performace multimediale Elsoyame. E per finire dj Set di Marco Febbraro, Dj del Maffia e Johnny Paguro. Le scenografie e luci erano a cura di Cristian Scarola, scenografo di produzioni teatrali e cinematografiche, oltre che organizzatore di eventi e produttore discografico reggiano con la sua Offset records.