di Francesco Pioppi Un agguato in piena regola e cinque feriti, tutti reggiani.  Ieri sera poco dopo le 18 una settantina di tifosi dell’Aek Atene ha brutalmente aggredito una quindicina di tifosi della Unahotels, arrivati nella capitale greca per assistere alla sfida di Champions League. Stando alle prime ricostruzioni, l’imboscata sarebbe iniziata all’esterno della ‘Ano Liossa Olympic Hall’ con gli ultras avversari incappucciati e già armati di oggetti metallici e pronti all’assalto, ma sarebbe poi degenerata quando gli stessi ‘supporters’ dell’Aek sono entrati nell’impianto. Qui infatti si sono impossessati degli estintori, rovesciandone il contenuto addosso ai fans biancorossi, con l’atmosfera che si è fatta subito soffocante. Approfittando della coltre di gas e fumogeni hanno poi distrutto alcune paratie, afferrando pezzi di legno e ferro con cui hanno ripetutamente colpito i malcapitati tifosi della Unahotels, tutti riconducibili al gruppo organizzato degli ‘Arsan’. I feriti sarebbero cinque, ma fortunatamente nessuno di loro sembra aver riportato lesioni così gravi da richiedere approfondite cure ospedaliere. Quello che si è scatenato è stata una sorta di far west, senza esclusione di colpi. Dopo il caos che vi stiamo raccontando, la partita è comunque iniziata, ma con 25 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto (18,30) e con i dirigenti reggiani che hanno informato ufficialmente la Fiba al riguardo e ottenuto di poter sospendere il riscaldamento per permettere di soccorrere i tifosi. La situazione è stata riportata alla normalità solo molti minuti dopo, grazie all’intervento della polizia che è finalmente intervenuta e all’aiuto di dirigenti biancorossi, in particolare del ds Filippo Barozzi, che hanno messo in sicurezza i tifosi, scortandoli in hotel. Il timore di una seconda aggressione era infatti palpabile.. All’andata, il 12 ottobre, non vi furono incidenti anche se i tifosi dell’Aek rovesciarono un paio di bidoni nelle vicinanze del PalaBigi e accesero alcuni fumogeni. Durante la partita nel loro settore era presente un nutrito gruppo anche di tifosi italiani, con striscioni riconducibili alla tifoseria del Livorno calcio.  Ieri sera il club reggiano ha diffuso una nota ufficiale: "Pallacanestro Reggiana esprime tutto il suo disappunto e sdegno per la brutale aggressione subita nell’immediato prepartita dai 15 supporters biancorossi presenti all’interno del settore ospiti della Ano Liossa Olympic Hall di Atene. La società ha provveduto immediatamente a informare gli organi competenti dell’accaduto". Sempre ieri sera è intervenuto anche il sindaco Luca Vecchi: "Quanto è accaduto è un fatto grave, inaccettabile, che ci auguriamo possa trovare nel lavoro delle autorità competenti quanto prima i responsabili. È tanto più grave che all’interno di un Palazzo dello Sport, prima della partita possa accadere una cosa simile a testimonianza di una evidente sottovalutazione da parte delle forze dell’ordine preposta sul luogo a garantire le condizioni di sicurezza".

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di Francesco Pioppi
Un agguato in piena regola e cinque feriti, tutti reggiani. 
Ieri sera poco dopo le 18 una settantina di tifosi dell’Aek Atene ha brutalmente aggredito una quindicina di tifosi della Unahotels, arrivati nella capitale greca per assistere alla sfida di Champions League.
Stando alle prime ricostruzioni, l’imboscata sarebbe iniziata all’esterno della ‘Ano Liossa Olympic Hall’ con gli ultras avversari incappucciati e già armati di oggetti metallici e pronti all’assalto, ma sarebbe poi degenerata quando gli stessi ‘supporters’ dell’Aek sono entrati nell’impianto. Qui infatti si sono impossessati degli estintori, rovesciandone il contenuto addosso ai fans biancorossi, con l’atmosfera che si è fatta subito soffocante. Approfittando della coltre di gas e fumogeni hanno poi distrutto alcune paratie, afferrando pezzi di legno e ferro con cui hanno ripetutamente colpito i malcapitati tifosi della Unahotels, tutti riconducibili al gruppo organizzato degli ‘Arsan’. I feriti sarebbero cinque, ma fortunatamente nessuno di loro sembra aver riportato lesioni così gravi da richiedere approfondite cure ospedaliere.
Quello che si è scatenato è stata una sorta di far west, senza esclusione di colpi. Dopo il caos che vi stiamo raccontando, la partita è comunque iniziata, ma con 25 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto (18,30) e con i dirigenti reggiani che hanno informato ufficialmente la Fiba al riguardo e ottenuto di poter sospendere il riscaldamento per permettere di soccorrere i tifosi. La situazione è stata riportata alla normalità solo molti minuti dopo, grazie all’intervento della polizia che è finalmente intervenuta e all’aiuto di dirigenti biancorossi, in particolare del ds Filippo Barozzi, che hanno messo in sicurezza i tifosi, scortandoli in hotel. Il timore di una seconda aggressione era infatti palpabile.. All’andata, il 12 ottobre, non vi furono incidenti anche se i tifosi dell’Aek rovesciarono un paio di bidoni nelle vicinanze del PalaBigi e accesero alcuni fumogeni. Durante la partita nel loro settore era presente un nutrito gruppo anche di tifosi italiani, con striscioni riconducibili alla tifoseria del Livorno calcio. 
Ieri sera il club reggiano ha diffuso una nota ufficiale: "Pallacanestro Reggiana esprime tutto il suo disappunto e sdegno per la brutale aggressione subita nell’immediato prepartita dai 15 supporters biancorossi presenti all’interno del settore ospiti della Ano Liossa Olympic Hall di Atene. La società ha provveduto immediatamente a informare gli organi competenti dell’accaduto". Sempre ieri sera è intervenuto anche il sindaco Luca Vecchi: "Quanto è accaduto è un fatto grave, inaccettabile, che ci auguriamo possa trovare nel lavoro delle autorità competenti quanto prima i responsabili. È tanto più grave che all’interno di un Palazzo dello Sport, prima della partita possa accadere una cosa simile a testimonianza di una evidente sottovalutazione da parte delle forze dell’ordine preposta sul luogo a garantire le condizioni di sicurezza".

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