"Basta stop per il Covid: vogliamo giocare"

La netta presa di posizione dell’allenatore granata Aimo Diana: "Se va avanti la Serie A possiamo farlo anche noi. Eliminiamo ogni alibi"

Migration

di Francesco Pioppi

"Abbiamo avuto un po’ di problemi con il Covid, ma mi è dispiaciuto non giocare le partite perché per me, a meno che non ci siano dei focolai con tante persone, bisogna sempre scendere in campo.

Sono totalmente in disaccordo con chi ha sospeso il campionato e avrei tirato dritto come ha fatto la Serie A, se ti mancano dei calciatori pazienza: è come quando hai degli infortuni o delle squalifiche, giochi con quelli che ci sono e io ho piena fiducia nei miei ragazzi, in tutti i miei ragazzi".

La presa di posizione di Aimo Diana è netta, forte e precisa. ‘The show must go on’ come cantavano i ‘Queen’.

"Sì, perchè non dobbiamo dimenticare che siamo dei privilegiati e guadagniamo come dei privilegiati quindi se si può lavorare si deve lavorare".

Non è solo una questione di ‘punti di vista’ ma per il trainer granata si tratta anche di spazzare via ogni tipo di alibi.

Mister Diana, com’è la situazione ‘indisponibili’?

"Abbiamo ancora qualcuno alle prese con il Covid, ma andiamo avanti per la nostra strada e ci alleniamo al meglio delle nostre possibilità. Rifare la preparazione? Avevamo stilato un bel programmino assieme al prof. (Anitua, ndr) ma lo abbiamo cambiato settimanalmente, l’esperienza ci ha portato ad essere molto flessibili.

La cosa che forse mi ha creato più problemi è stato non poter fare nemmeno le amichevoli, a volte eravamo contati e così abbiamo fatto giocare anche Alessio (Baresi, il vice) e il prof e comunque ci siamo divertiti".

Se non ci saranno altri colpi di scena, sabato prossimo tornerete finalmente in campo con la Pistoiese.

"Bene così, io non cercherò mai alibi: giocheranno quelli che stanno meglio. Come sapete volevo provare qualcosa di diverso (probabilmente il passaggio al 4-3-2-1 o 4-3-3, ndr) ma c’è bisogno di tempo e può darsi che lo farò in partita a questo punto, vediamo".

Febbraio sarà verosimilmente il mese decisivo con addirittura 8 partite in appena 25 giorni.

"Torniamo un po’ al discorso di prima, febbraio sarà sicuramente un mese difficile ed è per quello che non bisogna ingarbugliare le cose e bisogna giocare sempre. Dicono sempre che il calcio è trainante e allora perché noi ci siamo fermati? Perché la Serie A ha giocato? Io mi impegno tanto come loro, spendo lo stesso tempo a preparare le partite anche se guadagno molto meno (ride, ndr). Io sono patriottico e se lo stato mi dice fai la dose, io lo faccio, ma poi per me si deve continuare". Non è un mistero che in rosa abbiate un calciatore ‘no vax’: lo ha invitato a fare il vaccino? "No, perché non spetta a me…(la Reggiana ha quindi precisato che il calciatore in questione ha intrapreso un percorso personale per arrivare a fare la vaccinazione, ndr)".

Gennaio è anche il mese del mercato, in cima alla lista dei desideri di Aimo Diana c’è Francesco Galuppini?

"Dico di no perché il Renate non me lo darà mai anche se mi piacerebbe. Stiamo cercando un attaccante con caratteristiche diverse da quelle che abbiamo già, abbiamo in testa un nome preciso e se non sarà lui non faremo altre mosse in questo reparto. Ci tengo però a precisare che chiunque arriverà, può arrivare anche dalla Premier League, ma si metterà a disposizione: la maglietta da titolare se la deve guadagnare e prima di mettere dentro un’altra persona, io ho i miei cavalli e quelli me li tengo, stretti perché c’è un’alchimia di squadra che va preservata".