Blitz su rigore e allungo su Entella e Cesena

Pellegrini realizza il penalty che decide la partita con la Recanatese. Solo il Gubbio (travolgente a Pesaro) resta in scia dei granata

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RECANATESE

0

REGGIANA

1

RECANATESE (4-2-3-1) Fallani; Somma, Marafini, Ferrante, Longobardi; Raparo, Minicucci (dal 25’ s.t. Senigagliesi); Ferretti (dal 33’ s.t. Zammarchi), Sbaffo, Morrone (dal 44’ s.t. Ventola); Carpani. A disp.: Bagheria, Amadio, Quacquarelli, Alfieri, Tafa, Guidobaldi, Moliterni, Meloni. All.: Pagliari.

REGGIANA (3-5-2) Venturi; Laezza (dal 41’ s.t. Luciani), Cremonesi, Cauz; Libutti, Kabashi (dal 21’ s.t. Muroni), Rossi, D’Angelo (dal 21’ s.t. Nardi), Guiebre; Lanini (dal 21’ s.t. Varela Djamanca), Montalto (dal 21’ s.t. Pellegrini). A disp.: Voltolini, Turk, Rosafio, Orsi, Sciaudone. All.: Diana.

Arbitro: Caldera di Como (Bartolomucci-Biffi). IV uomo: Di Reda.

Reti: Pellegrini su rigore al 43’ s.t.

Note: ammoniti Longobardi, Laezza, Carpani. Espulso: Marafini al 42’ s.t. Angoli 3-3 Rec. 0’+ 5’

di Francesco Pioppi

Toccate pure ferro, ma i campionati di Serie C si vincono così. Cinica, lucida e spietata, la Reggiana piazza il blitz su un campo al limite della praticabilità e si conferma in testa alla classifica nella giornata in cui solo il Gubbio fa bottino pieno, restando a -1.

A deciderla è un rigore di Jacopo Pellegrini, figlio ‘benedetto’ della nostra terra che preferisce sempre i fatti alle parole (4° centro) e capitalizza con freddezza un penalty guadagnato da Varela, scaltro nell’anticipare Marafini che lo affossa mentre è lanciato a rete (rosso per il centrale avversario).

Sono questi due ‘ragazzi terribili’, assieme a Muroni e Nardi, a fare la differenza, entrando con lo spirito giusto quando Diana (bravissimo a leggere la partita) chiama un quadruplo cambio e sveglia una squadra che aveva appena rischiato grosso (palo interno di Sbaffo) concedendo troppo campo a un avversario rognosissimo.

Il successo della Reggiana non piove però dal cielo, non arriva per grazia divina, perché l’approccio è stato buono, l’interpretazione gagliarda e se è vero che i primi 15-20 minuti della ripresa non sono stati brillanti, è altrettanto vero che prima del vantaggio D’Angelo (solo davanti al portiere calcia fuori di un soffio) e poi Guiebre (tiro murato sulla riga) avevano avuto le chance perfette per infilzare la Recanatese.

Altro particolare non da poco su cui continueremo ad insistere fino alla noia: in Serie B va la squadra che subisce meno gol nel 95% dei casi. E per la squadra di Diana è arrivato il quinto clean sheet nelle ultime sei partite (Vis Pesaro, Entella, Torres, Rimini e ieri) con Venturi che sta continuando a dare sicurezza. Terza vittoria consecutiva e un collettivo unito, che guarda tutto nella stessa direzione e in cui ci si dà una mano quando un compagno è a terra. Questo è quello che volevamo vedere e quello che si meritano di vedere gli oltre cento tifosi arrivati fino a Macerata di martedì sera.

E adesso testa bassa e pedalare verso Fermo, dove sabato andrà in scena un’altra battaglia da giocare col coltello tra i denti. Avantì così, a testa alta. Anzi, in testa alla classifica.