Bologna-Mihajlovic, la via d’uscita è stretta

La società cercherà di convincere il mister a fare un passo indietro: l’unica soluzione per spingere i sostituti ad accettare la panchina

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di Massimo Vitali

Se nelle prossime ore lo si convincerà a fare un passo indietro (non è facile né scontato) o comunque a trovare una formula di fine rapporto che non si configuri come un esonero, le strade di Sinisa Mihajlovic e del Bologna si separeranno.

E a quel punto si aprirebbero le porte di Casteldebole per il sostituto: Roberto De Zerbi su tutti, ma non solo lui. Con la prospettiva, sempre che si trovi la quadra, che un nuovo allenatore possa sedersi sulla panchina rossoblù già domenica al Dall’Ara con la Fiorentina.

E’ questo il verdetto di un lunedì lunghissimo, fatto di confronti serrati a Casteldebole tra Joey Saputo e i suoi dirigenti, per trovare la via d’uscita a una situazione che dal punto di vista tecnico si è fatta insostenibile.

Mihajlovic da tempo ha perso la presa sul gruppo. Basti un dato raggelante: nel 2022 in campionato il suo Bologna ha raccolto appena 4 vittorie, tutte nella scorsa stagione, in 24 partite. La classifica oggi piange. Quanto all’organizzazione di gioco, peggio che andar di notte.

Di questo ieri hanno preso atto Saputo e i dirigenti rossoblù, riuniti in conclave nel pomeriggio a Casteldebole.

Con un convitato di pietra: quel Mihajlovic che domenica sera al Picco aveva annunciato che il giorno dopo avrebbe diretto l’allenamento e che viceversa ieri mattina ha dato forfait, perché impegnato in uno dei tanti step del suo complicato percorso sanitario.

Così la seduta defaticante l’hanno diretta gli uomini del suo staff, mentre la sede era presidiata da Di Vaio e Sartori.

Nel primo pomeriggio sono arrivati anche Fenucci e Saputo, che poi sono rimasti in sede fino all’ora di cena insieme con i due uomini mercato (e al capo scouting del settore giovanile Marchetti), cercando un primo approccio con Mihajlovic, ma soprattutto stringendo i tempi per individuarne il sostituto.

La squadra oggi non si allena: l’appuntamento al campo è dunque fissato per domani. Ma domani ci sarà ancora Mihajlovic sulla panchina rossoblù?

Certezze non ce ne sono, perché il passo di chiudere il rapporto con Sinisa è complicato e potrebbe richiedere un supplemento di tempo.

Lo scoglio è di forma e insieme di sostanza.

Per le tacite regole che governano il mondo del calcio subentrare a un allenatore malato allontanato col timbro dell’esonero avrebbe il sapore di una scorrettezza morale imperdonabile: questo oggi frenerebbe i potenziali candidati al dopo Sinisa, De Zerbi in testa.

La partita adesso è un’altra: trovare un’intesa con Mihajlovic perché la via d’uscita non assuma i contorni dell’esonero.

Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo la volontà di un uomo che fino a ieri non voleva saperne di fare un passo indietro.

Ha collaborato

Giacomo Guizzardi