Bologna, senti Mihajlovic "Battere il Verona per svoltare"

Rossoblù in campo stasera. Sinisa: "Per il salto di qualità. dobbiamo imparare . a convivere con la pressione"

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Battere il Verona per imboccare finalmente l’autostrada della crescita. Sottinteso: la crescita vera, non quella spesso evocata e fin qui mai realizzata. Sinisa Mihajlovic (foto) il suo teorema della crescita lo enuncia partendo dal mercato: "Tomiyasu che in due anni si trasferisce dal Bologna a un top club come l’Arsenal è un grande esempio per i tanti ragazzi che sono arrivati insieme a lui: penso a Schouten, Svanberg, Dominguez, Orsolini, Barrow, Vignato, Hickey. Il tempo passa per tutti e passano anche i treni. Se anche loro faranno il salto di qualità di Tomiyasu allora sì che la musica cambierà e saremo più forti della scorsa stagione, altrimenti non si migliorerà". Se sia un artificio per spronare a crescere la meglio gioventù di Castedebole (quante volte batteva invano sullo stesso tasto Donadoni) o piuttosto un’escamotage per spostare la pressione sui suoi ragazzi allontanandola da sé lo capiremo solo lungo il cammino.

Ogni cammino ha le sue tappe e quella di stasera al Dall’Ara con un Verona che in classifica si presenta a mani vuote (per via dei ko casalinghi con Sassuolo e Inter) ha già il sapore di uno snodo decisivo. Perché lo si può leggere come un esame doppio: tecnico e psicologico. "Il pari in casa dell’Atalanta - osserva Sinisa - ci ha insegnato che se mettiamo in campo intensità e disperazione nella fase difensiva possiamo fare risultato con chiunque. Il Verona è alla nostra portata, giochiamo davanti al nostro pubblico e se vogliamo stare nella parte sinistra della classifica è una gara che dobbiamo vincere. Scuse finite: dobbiamo imparare a convivere con questa pressione".

Pressione d’alta quota: è l’aria che i rossoblù respirerebbero in caso di vittoria, con 7 punti dopo 3 turni. Successe anche due anni fa dopo il blitz da tre punti sul campo del Brescia e quella sera i rossoblù festeggiarono l’evento andando a salutare il loro allenatore sotto la stanza di ospedale che era la trincea di Sinisa contro la malattia. Oggi per fortuna il tecnico ha pensieri molto più lievi, come lo stato di salute dei nazionali rientrati alla base dalle fatiche continentali. Osserva il tecnico: "Sono tutti un po’ stanchi ma stanno bene", che è un bel modo per non svelare la formazione. Medel e Dominguez difficilmente giocheranno dall’inizio. E anche Schouten (che però non si è mai mosso da Casteldebole) non è al top, tanto che davanti alla difesa potrebbe rigiocare Kingsley. "Con l’Atalanta ha fatto bene", chiosa Sinisa. E ha tutta l’aria di un’investitura. Per la cronaca a Milajovic piace da morire anche un sedicenne di nome Amey, outsider nel ruolo di terzino destro: "Ascolta, si applica e migliora giorno dopo giorno". Future pslusvalenze crescono.