Bortolani-Akele è la coppia dei sogni

La guardia e l’ala sono già stati allenati da Max Menetti a Treviso con ottimi risultati. Avviati i primi contatti

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di Francesco Pioppi

Un buon mix di veterani e giovani di talento, meglio se italiani. È questa la base da cui partire per costruire la Pallacanestro Reggiana del futuro che avrà ancora una volta Max Menetti come condottiero. Il primo nome sul taccuino del direttore sportivo Filippo Barozzi è quello di Giordano Bortolani, guardia classe 2000 di proprietà dell’Olimpia Milano, ma che proprio con il coach reggiano (a Treviso) ha appena concluso la stagione migliore della carriera. 194 cm per 87 kg, il ragazzo nativo di Sant’Agata di Militello ha viaggiato a 12 punti, 2,5 rimbalzi e 1,3 assist di media in 23,4 minuti, tirando con il 39% da 3 e l’86% ai liberi. Cifre e prestazioni di primissimo livello che gli hanno anche permesso di essere eletto come miglior Under 22 dell’intera Champions League. I dirigenti della Unahotels ci avevano già provato la scorsa estate assieme a Trento, ma l’entourage del giocatore - di comune accordo con Milano che lo ha blindato fino al 2025 - aveva preferito affidarlo a Treviso. La mossa si è rivelata azzeccata perché Bortolani è letteralmente esploso, risultando decisivo in tante partite fondamentali e arrivando a toccare anche un career high di 27 punti segnati (contro Brindisi) e 31 di valutazione (Napoli). Cifre che Leonardo Candi non ha mai sfiorato pur avendo tre anni e tante partite in più (per lui 20 punti di career high contro Varese nell’aprile 2021 e 24 di valutazione, sempre contro Varese, ma nel dicembre 2020). Se parliamo di guardie tiratrici, giovani e italiane, rappresentata una prima scelta. Se si vuole puntare su di lui, bisognerà farlo con grande determinazione affidandogli un ruolo di primissimo piano all’interno del roster. L’idea potrebbe essere quella - una volta blindato anche Cinciarini - di affidargli il quintetto base. Se non ci saranno queste condizioni, Bortolani potrebbe anche essere trattenuto da Milano visto che Ettore Messina ne ha apprezzato la crescita e sarebbe disposto a dargli una chance ad altissimo livello. Ovvio che parliamo di due strade completamente diverse: nella prima il giocatore avrebbe il triplo dello spazio, nella seconda andrebbe all’università della pallacanestro con un ruolo però limitato. Un altro nome che potrebbe tornare di moda è quello di Nicola Akele, ala classe ’95 che - sempre sotto le ‘cure’ di Max Menetti - ha fatto le sue stagioni migliori, meritandosi la chiamata in nazionale e i paragoni (fatti anche dallo stesso coach reggiano) con Achille Polonara. Anche in questo caso si tratterebbe di un grandissimo colpo, con tutte le caratteristiche adatte per piacere al club, allo staff e al pubblico. Le cifre dell’ultima stagione (5,5 punti e 4,2 rimbalzi in 22,6 minuti) non sono da tenere troppo in considerazione perché il giocatore è stato condizionato da un paio di infortuni, adesso risolti, che ne hanno condizionato il rendimento. Prova ne sia che quelle della stagione 2020-2021 erano state superiori (8,6 punti e 4,7 rimbalzi in 22,3 minuti).