Bressi, la più forte maratoneta di sempre

"E dire che ero alla mia seconda gara... Il record mi fa molto piacere, ma non mi voglio fermare qui"

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di Claudio Lavaggi

Barbara Bressi, 34enne nata a Guastalla in forza alla Self Montanari e Gruzza, è ora la più forte maratoneta reggiana di sempre, avendo chiuso la gara di Valencia in 2 ore, 39’27’’, 13° tempo emiliano all time. E non da professionista.

Già, perché Barbara, che vive in periferia e lavora a tempo pieno al Santa Maria Nuova, "tiene pure famiglia" con il compagno Carlo Uberto che è anche il suo allenatore e la piccola Atena di 4 anni.

Allora, Barbara, che gara ci racconta?

"Una gara perfetta, temperatura ottima e seconda parte di maratona più veloce della prima, complessivamente a 3’47’’ a chilometro. Poi tanto pubblico e tanto tifo, mai vista una cosa del genere".

Se l’aspettava?

"Era la mia seconda maratona e un tempo intorno alle 2 ore e 40’ si poteva ipotizzare. Ho guardato il cronometro solo nei primi chilometri e alla mezza, poi ho corso a sensazione, anche se ovviamente gli ultimi 10 chilometri sono sempre i più difficili".

Lei è arrivata 41ª, in una delle più veloci maratone del mondo con tantissime e fortissime atlete africane. Non poteva correre a Reggio domenica, che avrebbe vinto di sicuro?

"La maratona di Reggio è molto più dura con i suoi saliscendi, Valencia è tutta piatta e con poche curve. E’ l’ideale per un grande tempo e lo si è visto per tutti".

Sapeva di essere la miglior reggiana di sempre? Ha scavalcato in un sol colpo Ricci, Benatti e Bondioli.

"No, me lo ha detto Carlo (Uberto, ndr), certo, mi fa piacere, ma io spero non sia finita qua. Davanti ho quasi tutte professioniste da due allenamenti al giorno, io ho preparato la maratona con cinque allenamenti settimanali e per me l’atletica è al terzo posto, dietro famiglia e lavoro". Preparazione dura?

"Sì, forse più della maratona stessa. Correre 35 volte i 400 metri in ripetuta o cinque volte i 6000 con brevi recuperi è dura, ma se non si fa quantità, bisogna fare qualità. E credo che Carlo sia stato bravissimo a individuare una preparazione adatta a me e ai miei impegni".

Lei, qualche anno fa, aveva avuto problemi seri, addirittura con guai alla pelle dei piedi oltre che ad una infiammazione tibiale. Tutto scomparso?

"Sì, ora sto bene e voglio tornare a buoni livelli anche su distanze più brevi".

Quindi addio alla maratona? "Assolutamente no, voglio correre distanze più brevi proprio per velocizzarmi sulla maratona. Quindi cross, 10.000 metri in pista e mezza maratona, dove posso migliorare il mio personale. Poi magari, un pensiero anche alla Coppa Europa con i 10.000 metri, ma pensando già alla maratona di Berlino del prossimo settembre".