Brutta partenza, ma i precedenti fanno sperare

Una vittoria e tre ko come nel 2012, ma si arrivò ai play-off, e nel 2018. Nel 2017 sei sconfitte all’inizio, ma fu semifinale in Eurocup

Migration

di Gabriele Gallo

Male, ma non malissimo. Ci sono stati inizi di stagione peggiori, che talvolta hanno portato a conclusioni piacevoli e magari dopo un mese di campionato insperate, o partenze col turbo e conclusioni deludenti quando non amare. Di sicuro c’è solo che, pur coltivando legittimi dubbi sull’attuale situazione dell’Unahotels, e nutrendo perplessità sulle dinamiche di gioco e sul rendimento di alcuni elementi, l’allarmismo di certa parte della tifoseria è verosimilmente fuoriluogo, mentre è pienamente giustificato che si tenga monitorata la situazione e si spronino giocatori e staff tecnico a tenere alta l’asticella della tensione e dell’intensità.

Le mere cifre, infatti, concedono ampio spazio di manovra positiva, nell’ottica del prosieguo della stagione, a capitan Cinciarini e compagni, ma non bisogna dimenticare che basta anche poco per finire in un vicolo cieco. Al netto di questa premessa da quando la Pallacanestro Reggiana è tornata in serie A, in altre due occasioni, oltre a quella del torneo da poco avviato, ha cominciato il campionato con 1 vittoria e 3 sconfitte. Accadde nel 20122013, da neopromossa, e nel 20182019, la prima stagione dopo l’epoca d’oro della società.

Nel primo caso però, al termine della regular season, Reggio concluse sesta, raggiunse i playoff, e uscì solo a gara 7 dei Quarti dopo un’epica serie con Roma. Nel secondo non ottenne la post-season ma la salvezza arrivò, pur con qualche patema, vincendo le partite che si dovevano portare a casa dopo l’avvicendamento di Devis Cagnardi con Stefano Pillastrini.

Nel 20172018 all’allora Grissin Bon andò anche peggio: per ottenere la prima vittoria Della Valle e soci dovettero aspettare la settima giornata. Tuttavia, pur con pesanti interventi sull’organico grazie alla disponibilità finanziaria e all’immensa passione dello storico patron Stefano Landi, si arrivò con largo anticipo in posizioni di classifica rassicuranti; e in campo europeo si assistette alla magnifica cavalcata in Eurocup, ove si raggiunse una storica semifinale.

Altro punto a favore dell’odierna versione della Menetti-band è la difesa. Nel periodo di Cagnardi la Pallacanestro Reggiana, benchè trascinata in attacco dal funambolo Ricky Ledo, subiva quasi 90 punti a partita, con Buscaglia, dopo un mese di campionato, se ne rimediavano 80, con Martino 78,8.

Il ritorno del tecnico reggiano ha riportato più ordine in difesa (al momento Reggio incassa poco più di 70 punti per match) ma latita in fase offensiva (71,3) nonostante il potenziale. In altre parole i più ottimisti possono farsi forti del precedente di 10 anni fa, o del 2018 (pensando alla Basketball Champions League). Chi vede il bicchiere mezzo vuoto può affidarsi ad altre cifre.

Diciamo che l’unica cosa che in casa biancorossa davvero al momento manca è la "garra": il desiderio di lottare sino all’ultimo senza mai cedere di un millimetro. Nella recente trasferta in Turchia si sono visti confortanti progressi in questo senso. Aspettiamo domenica al PalaBigi, affrontando Brindisi, ulteriori conferme.