"Che brividi quando la corsa è passata vicino casa mia"

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Sudore, gloria, emozioni e paura lungo le strade del Giro d’Italia. Protagonista è Anna Trevisi, 29enne di Reggiolo, undici anni di attività nel ciclismo professionistico, mette in archivio la partecipazione con la Uae alla recente corsa rosa.

Un’esperienza entusiasmante, l’ottava al Giro, maturata con una squadra di punta del panorama internazionale. Una corsa resa massacrante dall’eccezionale ondata di calura e dai ritmi elevati.

A pedali fermi, ora è il momento di un bilancio. Un giudizio sul recente Giro?

"Come squadra abbiamo centrato buoni risultati nella classifica generale: 3° posto con Mavi Garcia e 8° con Erica Magnaldi. In più abbiamo avuto piazzamenti in varie tappe. E’ stato un Giro molto positivo".

E per quanto la riguarda?

"Ho avuto belle soddisfazioni, sono stata protagonista in varie tappe. Devo mettere la mia esperienza al servizio della squadra e in particolare ho l’incarico di pilotare la velocista Marta Bastianelli verso il traguardo nelle volate. Sono l’ultima atleta del ‘treno’ che la deve condurre alla vittoria. Per la classifica non devo puntare in alto o alla prima parte della graduatoria".

La tappa più difficile?

"Il pubblico potrebbe pensare alle frazioni di montagna. Invece è stata la tappa di Cesena. Una giornata talmente calda che è stata un’impresa portarla al termine. Ci sono state concorrenti che hanno molto sofferto e alla fine della corsa erano talmente provate che quasi non ragionavano. Comunque è stato difficile per tutte".

Un momento da ricordare? "Dopo undici stagioni nel ciclismo professionistico ci sono ancora situazioni che ti fanno emozionare. Come nella tappa con arrivo a Reggio, quando una parte della corsa si è svolta nella Bassa, a pochi chilometri da casa mia. La gente mi aspettava per salutarmi e applaudirmi. Una giornata da incorniciare, momenti da ricordare. Splendido".

Una gara di 10 tappe porta anche qualche preoccupazione.

"Un pizzico di apprensione l’ho avuta in occasione della volata di Reggio. Uno sprint da kamikaze, anticipato dalla caduta di alcune concorrenti a un chilometro dall’arrivo. In quel momento ho avuto un po’ di paura. Poi l’apprensione è svanita subito dopo l’arrivo, quando la nostra Bastianelli è arrivata 5°, inserendosi tra le migliori della specialità a livello internazionale".

Dietro l’angolo cosa la aspetta?

"Qualche giorno di riposo e di vacanza. Poi si riprende con gli allenamenti, perché dal 24 luglio nel programma della squadra c’è il Tour de France. E io sono la prima riserva. Potrei correre anche là".

Massimo Tassi