Di Giandomenico, il saluto di una ’leggenda’

Ex giocatore e allenatore a Reggio. La stampa inglese lo aveva incoronato ’Miglior allenatore’ in ambito femminile

Migration

Andrea Di Giandomenico lascia la nazionale femminile di rugby dopo 13 anni, all’apice di una storia culminata poche settimane mesi fa nei quarti di finale della Coppa del Mondo in Nuova Zelanda, traguardo mai raggiunto prima da alcuna squadra azzurra, maschile o femminile. Di Giandomenico è nato a L’Aquila nel 1975 (il suo soprannome abruzzese è Sisò) ed è arrivato nella nostra città nel 2000 per giocare come mediano di apertura nel Rugby Reggio; era l’epoca di Motu, di Pelliccione, di Folloni…

A Reggio Di Giandomenico è rimasto anche a fine carriera, come accade non di rado ai rugbisti che giungono qui da fuori regione o dall’estero. Dopo una prima esperienza come allenatore proprio nel Rugby Reggio, Sisò è passato nei quadri federali e nel 2009 gli è stata affidata la nazionale femminile: le sue doti nei rapporti con le persone, la sua capacità di ragionare in modo più ampio degli schemi consueti hanno in breve fatto capire quanto fosse adatto a quel ruolo, nel quale è rimasto per più di due lustri divenendo il più longevo coach azzurro di sempre (nazionale maschile compresa) e ricevendo tre anni fa dalla stampa specializzata inglese il premio di “Miglior allenatore al mondo” in ambito femminile.

Il secondo posto nel Sei Nazioni 2019 e i quarti di finale iridati di quest’anno sono le vette più alte della sua storia azzurra, dipanatasi attraverso 93 test dal febbraio 2010. Alcune giocatrici, come Furlan, Barattin e Gai, lo hanno accompagnato durante tutti questi tredici anni.

"È imprescindibile ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto in questo lungo percorso - ha dichiarato Di Giandomenico-: la Federazione, gli staff con cui ho avuto il piacere di collaborare, i club; e loro, le principali protagoniste di questo straordinario progetto, le ragazze. Abbiamo condiviso un bel pezzo di strada, un percorso che ha contribuito profondamente alla mia formazione. Porterò con me questi insegnamenti e custodirò intimamente tutte le emozioni vissute". Al tecnico aquilano-reggiano - ha fatto sapere la Fir - saranno affidati nuovi incarichi in ambito federale.

Marco Ballabeni