Diana: "Varela ha la febbre: resterà a casa"

"In questo momento c’è entusiasmo all’interno del gruppo, ma dobbiamo restare super concentrati: non possiamo assolutamente abbassare la soglia di attenzione. Abbiamo avuto poco tempo per preparare la partita, ma credo che siano state fatte le cose in maniera giusta".

Il primo a riportare tutti con i piedi per terra dopo il tris di successi che ha proiettato la Reggiana in testa da sola è proprio il timoniere, Aimo Diana. Il tecnico è consapevole di aver svoltato la stagione dopo un inizio di alti a bassi, ma adesso - paradossalmente - arriva la parte ancora più difficile: dare continuità. "Tante volte si è pensato che la prima squadra in grado di realizzare un filotto sarebbe riuscita a vincere il campionato - prosegue il tecnico - ma poi la realtà è più complicata. Ci scontriamo spesso con gli episodi e con i campi difficili, bisogna anche essere bravi a scegliere il giocatore che ti dà la sensazione di essere più pronto rispetto a un altro in quel momento".

Varela, per esempio, aveva dimostrato di esserlo contro la Recanatese, ma non potrà esserci. "È arrivato questa mattina al campo (ieri, ndr) ma l’abbiamo rispedito a casa perché aveva la febbre. Mi dispiace perché è un ragazzo con caratteristiche uniche per quanto riguarda la nostra batteria di attaccanti, ci dà la possibilità di avere una scheggia impazzita là davanti e ha margini di miglioramento tecnico-tattici importanti. Non è una riserva: avrebbe potuto trovare una maglia da titolare".

Oltre all’attacco, la Reggiana sta però poggiando le sue fortune su una difesa blindata che ha concesso un solo gol nelle ultime sei gare: "Stiamo riuscendo a stare dentro 35-40 metri tra attaccanti e difensori, lo abbiamo fatto vedere bene in video ai ragazzi. Quando una squadra è corta, arriva da tutte le parti e questa è la nostra ‘comfort zone’, siamo dentro ai parametri e questi aiutano i giocatori a trovare i risultati".

Poi sulla Fermana: "Abbiamo visto che sa aggredire quando c’è bisogno di farlo, magari in casa, e sa anche aspettare come ha fatto a Siena. Credo che contro di noi saranno aggressivi, quindi dovremo essere bravi ad uscire dalle pressioni iniziali con pochi tocchi e dovremo metterla sul piano tecnico dove abbiamo qualcosa in più. Giocheremo contro avversari forti, di categoria, come Giandonato e Fischnaller, e ragazzi giovani, rapidi e di bella speranza che ci mettono spesso in difficoltà".

Francesco Pioppi