Ghizzoni torna a 43 anni: è subito gol

In rete con il Fosdondo: "Mi mancava qualcosa e sono felice. L’abbraccio dei compagni mi ha emozionato"

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Domenica speciale in casa Ghizzoni. A quasi 43 anni (li compirà a dicembre) il navigato attaccante Fabio ha segnato il gol del definitivo 2-2 nel match di Terza categoria che il Fosdondo ha pareggiato in casa con il Plaza Football Club, mantenendo un’imbattibilità stagionale che vale il quarto posto alle spalle di Reggio Calcio, Saxum United ed Invicta Gavasseto. E non è finita qui: in precedenza era stato il fratello Nicola, più giovane di 17 anni, a firmare il provvisorio 1-1, per la gioia di papà Alberto, che allena nuovamente i figli dopo i tanti anni al San Prospero Correggio.

Per Fabio, peraltro, questa è la rete numero 258 tra i dilettanti, dopo le 257 segnate proprio col San Prospero, e la prima in Terza categoria, visto che in precedenza era sempre andato in gol tra Seconda e Prima.

Dove trova, superata la quarantina, forza e volontà per andare avanti?

"Lo scorso anno ho giocato solo negli Amatori, cosa che faccio comunque anche quest’anno (ieri sera ha giocato in Coppa – ndr). Avevo detto basta per passare più tempo con mia figlia Rachele, aspetto che per me tuttora è irrinunciabile e inderogabile. Ma sentivo che mi mancava qualcosa: a Fosdondo c’è un gruppo di ragazzi giovani che si allena forte e con buone potenzialità, non mi ha chiesto niente nessuno, se non qualche battuta ogni tanto dei collaboratori di mio padre, e ho deciso di rimettermi in gioco".

Ci racconta la rete di domenica?

"Il Plaza è una squadra retrocessa dalla Seconda, quindi un’avversaria tosta.

Sono sincero, non lo nego, già venerdì dopo la rifinitura ho iniziato a sentire la partita, quelle che io chiamo le braci sotto la cenere: sono entrato qualche minuto prima di segnare rilevando mio fratello Nicola, proprio dopo che i miei compagni avevano subito il gol dell’1-2, e credo di aver fatto un bel gol intervenendo su una palla inattiva sul secondo palo.

Mi prendono tutti in giro per la mia età, anche perché il più attempato dopo di me non arriva a 30 anni, ma alla fine li avevo tutti addosso dopo il gol per abbracciarmi: è stato molto emozionante, l’ultima partita che avevo fatto in categoria risale a quasi 2 anni fa".

In gol, peraltro, è andato anche Nicola, prima di lasciarle il posto.

"Qui c’è un aneddoto che merita di essere raccontato. Tanti anni fa, quando ne avevo 22, avevo segnato nella medesima partita insieme a mio papà, che all’epoca ne aveva 41: peraltro all’epoca era entrato lui al mio posto, esattamente come Nicola col sottoscritto. E anche in quel caso era finita 2-2: che dire, siamo proprio una famiglia dura a morire (ride – ndr)".

Quali sono ora gli obiettivi?

"Mi piace l’entusiasmo, il carattere e lo spirito d’insieme che hanno questi ragazzi: hanno grandi potenzialità ma allo stesso tempo necessitano di essere inquadrati in categoria.

Sono a loro disposizione per dare una mano a crescere, nient’altro, anche se non nego di essere felice per il "conta gol" che ha ripreso a correre".

Damiano Reverberi