"Granata favoriti, io voglio salvarmi Sarà un’emozione entrare al Giglio"

Il dirigente affronterà la Regia per la prima volta da avversario "Per la Serie B attenzione a Cesena, Entella e Carrarese"

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C’è anche lui, Marco Bernardi da Casina, nel torneo di Serie C che parte domani. E’ il direttore sportivo del Fiorenzuola: 36 anni, ex bancario, dirigente che si è fatto da solo, partendo dai dilettanti.

Bernardi, arriva da una promozione in C e da una bella salvezza.

"Sì, c’è da continuare il progetto, consolidarci in questa categoria. Ma chiariamo: il nostro scudetto resta la salvezza".

Che squadra ha costruito?

"Di giovani con attorno nove over che danno garanzie. E con un grande tecnico, Luca Tabbiani, che ha rifiutato ottime proposte pur di restare con noi".

Segno che a Fiorenzuola si sta bene.

"Questo sicuro. La società è molto snella e i rapporti tra noi sono familiari. Siamo una piccola realtà, ma questo non significa che partiamo battuti".

Lo si è visto lo scorso campionato: quasi ’rischiate’ i playoff...

"Eh, ma quest’anno le cose cambieranno: ci hanno messo nel girone B che è più difficile. Però da reggiano sono contento".

Già, la Reggiana...

"Sarà un’emozione affrontarla (andata il 2 ottobre, ndr), anche perché è la prima volta che mi capita. Tra l’altro sono un ex avendo ricoperto il ruolo di ds del settore giovanile (da gennaio 2013 a giugno 2016). Non oso immaginare cosa proverò quando il primo febbraio entrerò al ’Giglio’ per la gara di ritorno...".

Come vede i granata?

"Forti. Non li scopro certo io. Per me la Reggiana è la favorita numero uno. Ma attenzione a Cesena ed Entella. Poi vedo bene la Carrarese: sul mercato ha fatto buone cose.

Zamparo l’avrebbe ceduto?

"Quando si guida una società in primis bisogna guardare al budget e a mantenere solida l’azienda. I soci granata e il ds Goretti sono persone capaci: se hanno venduto il capocannoniere del campionato significa che ne valeva la pena. Poi lo hanno sostituito con Montalto, che non è certo l’ultimo arrivato".

Restiamo a Reggio o meglio alla nostra montagna, da dove arrivano anche Alberto Biagini (in Serie D con il Lentigione) e Davide Caprari (capo scouting del settore giovanile del Torino). Insomma, lassù si respira aria buona...

"Siamo molto amici. Diversi uno dall’altro, ma di sicuro con un pregio: quello della caparbietà. Non molliamo mai. Questo del resto fa parte del dna dei montanari".

Anche coraggio, almeno per quanto riguarda lei: ha lasciato un posto sicuro in banca per il calcio professionistico.

"Dopo sedici anni non è stata una scelta facile: ma il calcio è la mia passione e in pochi hanno la possibilità di trasformarla in lavoro. Per ora non posso che essere soddisfatto".

Un bel traguardo sarebbe la poltrona di diesse della Reggiana...

"E’ la squadra della mia città, quella per cui faccio il tifo... Dai, non voglio neppure pensarci".

Andrea Ligabue