Granata umiliati a Fiorenzuola: 5 schiaffoni

Laezza e compagni mai in partita e dominati fisicamente e tecnicamente. Alla fine del primo tempo ne avevano già incassati tre

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FIORENZUOLA

5

REGGIANA

0

FIORENZUOLA (4-3-3): Battaiola; Danovaro, Potop, Quaini, Oddi; Oneto (18’st Cavalli), Fiorini, Stronati (32’st Frison); Sartore (1’st Mamona), Mastroianni (5’st Di Gesù), Morello (32’st Anelli). A disp.: Sorzi, Iselle, Bondioli, Coghetto, Sussi, Currarino, Arduini, Areco. All.: Tabbiani

REGGIANA (3-4-1-2): Voltolini; Laezza, Cremonesi (18’st Hristov), Cauz (1’st Guiebre); Guglielmotti, Kabashi (1’st Sciaudone), Nardi, Nicoletti; Rosafio (18’st Varela); Montalto (1’st Pellegrini), Lanini. A disp.: Lorenzi, Turk, Rozzio, Rossi, Luciani, Libutti, D’Angelo, Orsi. All.: Diana

Arbitro: Andreano di Prato (Vitale di Ancona e Biffi di Treviglio; IV ufficiale Bianchi di Prato)

Reti: Morello al 19’ e al 26’, Sartore al 35’, Oneto al 12’st, Di Gesù al 43’st.

Note: ammoniti Stronati, Guglielmotti, Fiorini, Laezza e Iselle (in panchina). Spettatori 1500. Corner: 0-6. Recuperi: 2’ e 3’.

di Giuseppe Marotta

Una squadra che ha l’ambizione di vincere il campionato non può fare una figuraccia di questa misura: la Reggiana vive a Fiorenzuola una domenica horror e torna a casa con una sconfitta pesantissima sul groppone. Una manita dritta in faccia. Quando si offre una prestazione del genere non è nemmeno il caso di parlare di singoli, ma Laezza e soprattutto Cauz avranno per diverse notti gli incubi ripensando a Morello e Sartore, ali d’attacco rossonere che hanno fatto letteralmente tutto quello che volevano. A fine gara la squadra è andata sotto il settore ospiti, inerme e con qualche mano alzata in segno di scuse: in risposta dai mille tifosi granata sono arrivati i fischi.

Le responsabilità della squadra sono palesi: il 4-3-3 frizzante del Fiorenzuola non era di certo un mistero, perché è un marchio di fabbrica noto tra gli addetti ai lavori, eppure i granata sono stati completamente in balia degli avversari, risultando totalmente spaesati e sorpresi dalla manovra piacentina, sempre avvolgente con maglie rosse che spuntavano da tutte le parti. Spesso è stato detto che la Reggiana perde qualcosa in trasferta, ma così è inaccettabile. Indicativa l’espressione del diesse Roberto Goretti in tribuna a fine primo tempo: sguardo perso nel vuoto, quasi cercando una spiegazione a ciò che stava accadendo, visto che il tabellone alla pausa diceva già Fiorenzuola 3, Reggiana 0. Prudente, invece, il diesse del Fiorenzuola, il reggiano Marco Bernardi: "È lunga". Sì, come la notte fonda vissuta dalla Reggiana che nella ripresa incassa pure il quarto e il quinto gol.

I due legni colpiti da Lanini (al 31’ di testa e al 44’ con un forte destro) sono episodi. Gocce d’acqua di fronte alla marea rossonera. Senza play a disposizione, Diana ha inserito un po’ a sorpresa Rosafio nell’undici iniziale, dando forma ad un "3-4-Rosafio-2". Sono mancati i raddoppi di Guglielmotti e Nicoletti ad aiutare Laezza e Cauz su Morello e Sartore, ma elencare le cose che non hanno funzionato ha poco senso quando sono mancate anima e identità di squadra, come successo ieri. L’allenatore, lui stesso lo ha detto a fine match, dovrà farsi un bell’esame di coscienza.

La partita: al 5’ Voltolini aveva ripreso dove aveva lasciato, con un miracolo da due passi su Sartore. Poi il vantaggio dei locali: cross di Danovaro, gol di Morello che sbuca dall’altro lato. Dopo la doppietta di Morello su tap-in, post parata di Voltolini su Sartore. In grandissima difficoltà Cauz, sostituito all’intervallo. Il palla-dietro palla-avanti nelle praterie alle spalle della difesa granata mette sistematicamente in affanno Cremonesi e compagnia. Arriva il tris di Sartore (Cauz regala palla al 10 che ha pochissima opposizione in piena area). In mezzo i due legni di Lanini. Nella ripresa la reazione non c’è e il Fiorenzuola ne fa altri due con Oneto (di testa) e Di Gesù (dal limite).